L’androne di Palazzo Pallavicini ospiterà la mostra fotografica di Fausto Mogni “Gli ultimi fagiolini ovvero non si butta via niente”. Il vernissage si terrà sabato 18 giugno alle 17.30.
L’iniziativa è inserita nel progetto collettivo nazionale “Ambiente Clima Futuro” promosso dalla Fiaf, la Federazione italiana associazioni fotografiche, e organizzata, a livello locale dall’Associazione fotografica Obiettivo Fotoreport congiuntamente all’Assessorato alla Cultura e alla Biblioteca Civica di Novi Ligure.
«L’idea del portfolio – spiega Mogni – nacque considerando gli innumerevoli sprechi odierni, che rovinano l’ambiente. Io, anno di nascita 1939 con infanzia agricola, sono cresciuto in un ambiente di sani risparmi ed il “non si butta via niente” fa parte del mio DNA. Era novembre 2021 quando decisi di far vedere un aspetto della mia vita da pensionato, forse utile a qualcuno di buona volontà. Colsi l’occasione dello smantellamento dei fagiolini per svelarne l’utilizzo nella produzione del terriccio, vero tema del portfolio».
La FIAF è stata la prima e sinora unica realtà ad aver strutturato e lanciato un progetto fotografico organico riguardante le problematiche ambientali, in funzione non solo di registrare “in pianta” l’attuale situazione italiana, a cavallo tra un passato di sfruttamento e scarsa preservazione dell’habitat naturale ed un presente che, pur ricco di contraddizioni, punta con decisione ad un futuro sostenibile, ma di fornire anche un valido spunto per un’ampia riflessione di tipo culturale e sociologico.
Il Progetto Fotografico della FIAF vuole essere, quindi, un’occasione per riflettere su questi processi di trasformazione, raccontando sia i luoghi e le attività dove esistono progetti ed esperienze di recupero per un ritorno ad un ambiente più naturale, sia quelle situazioni dove sono ancora in corso sfruttamento e depauperamento delle risorse non rinnovabili per sostenere attività economiche inconciliabili con il mantenimento di un equilibrio naturale. 1032 autori con 14.448 immagini si sono cimentati con le varie tematiche ambientali, mappando l’intero territorio nazionale per restituire una visione complessiva di questo preciso momento storico. Sono stati 24, invece, gli autori di audiovisivi che, supportati dal Dipartimento DIAF, hanno aderito con 27 opere. E proprio questo è il valore aggiunto: una rete di persone che ha compreso l’importanza di un disegno più generale, fotografi consci del puzzle che tutti insieme andavano a comporre nell’ottica di un unico piano.