Sarà il giudice di pace a stabilire se il Comune di Arquata Scrivia deve ancora dei soldi all’ex vicesindaco Roberto Tamburini. La vicenda riguarda le spese legali sostenute a suo tempo nel contenzioso iniziato nel 2010 davanti alla Corte dei conti, nel quale doveva rispondere di danno erariale ai danni del Comune insieme all’ex sindaco Maria Grazia Morando e all’ex tecnico comunale Eleonora Norando, per non aver rivalutato, in base ai coefficienti Istat, le tariffe stabilite per la monetizzazione delle aree destinate a standard urbanistici per alcuni piani esecutivi convenzionati. Secondo l’accusa, non facendo pagare quanto dovuto ai costruttori, avrebbe danneggiato le casse comunali. In primo grado Morando venne prosciolta, mentre Tamburini e Norando vennero condannati al pagamento rispettivamente di 38 mila e 57 mila euro.

Roberto Tamburini

L’ex vicesindaco fu poi assolto in appello e risarcito delle spese legali per circa 3.800 euro dal Comune, come disposto dalla Corte dei conti. Dal 2016 Tamburini continuava a chiedere il risarcimento di tutte le spese legali sostenute, in particolare degli onorati versati a suoi avvocati. Ancora nell’ottobre scorso il suo avvocato ha scritto al Comune richiedendo quasi 20 mila euro. Dal municipio hanno però risposto che effettivamente l’ex sindaco aveva senz’altro diritto ad altri soldi ma solo per 570 euro, cifra considerata inadeguata da Tamburini nonostante il Comune abbia esibito un documento della Corte dei Conti nel quale si dice a chiare lettere che gli unici soldi da liquidare sono quelli indicati nella sentenza di assoluzione del 2014, pari appunto a poco più di 4 mila euro. Tamburini a questo punto ha citato in giudizio l’amministrazione comunale davanti al giudice di pace ma solo per cinquemila euro. Il Comune ha deciso di opporsi alla citazione e ribadisce di aver liquidato quanto disposto dalla Corte dei conti.