Le opposizioni aveva già segnalato i rischi di cementificazione che il centrodestra ha inserito nel “Riparti Piemonte”, il maxi provvedimento con il quale la Regione vuole rilanciare l’economia dopo il disastro economico causato dal lockdown. Oggi, lunedì 25 maggio, nella seduta on line del Consiglio regionale, a Torino, i consiglieri 5 stelle hanno esposto davanti alle telecamere una serie di cartelli con la scritta “Stop al cemento della Lega” per protestare contro le norme urbanistiche che loro reputano pericolose. “E’ la prima protesta avvenuta in videoconferenza nella storia del Consiglio regionale del Piemonte – dicono i consiglieri di opposizione -. Un primato di cui avremmo fatto volentieri a meno. La contestazione nasce per denunciare la colata di cemento che arriverà sul territorio con le scellerate scelte di questa Giunta. Sarà un #RipartiCemento e non certo una ripartenza di tutti i settori economici. Più cemento nella nostra Regione significa: maggiore rischio idrogeologico, meno sicurezza per i cittadini e nuove spese per porre rimedio ai danni di alluvioni ed esondazioni”.
Secondo i stelle, guidati dal capogruppo Sean Sacco, “gli articoli contenuti nel “Riparti Piemonte”, oltre ad essere pericolose per l’ambiente, prevedono norme che potrebbero essere anticostituzionali. In caso di incostituzionalità della legge regionale, i Comuni, le imprese ed i cittadini avranno perso tempo prezioso e risorse”.
Le alternative non mancano, a detta degli consiglieri M5s: “Abbiamo proposto alla Regione di incentivare chi vuole ristrutturare e rendere più efficiente la propria casa in armonia con i provvedimenti del Governo (per renderla più sostenibile aumentando anche il valore), oppure agevolare il riuso di aree industriali dismesse o inutilizzate. Proposte che sono cadute nel vuoto. L’idea di sviluppo del centrodestra regionale è ancora fermo agli anni ’50 mentre il resto dell’Europa pensa ad un nuovo “Green new deal”.
Il Movimento 5 Stelle in Regione Piemonte è l’unica forza politica ad opporsi, senza sconti, a questo vero e proprio attacco al territorio. E continueremo su questa strada lavorando, ad ogni livello, affinché queste norme vengano fermate”.