Il Comitato per il territorio delle Quattro Province auspica che si avvii un dialogo costruttivo tra il Comune di Carrega Ligure e l’Ente Parco affinché – anche alla luce delle nuove assunzioni in itinere – si creino le condizioni per garantire una presenza costante di personale nel nuovo Parco Naturale dell’Alta Val Borbera recependo le richieste del territorio e le aspettative che hanno portato alla creazione della nuova area protetta. Il 4 aprile 2019, il Consiglio regionale del Piemonte, approvando l’istituzione del “Parco naturale e area contigua dell’Alta Val Borbera”, ha accolto una richiesta largamente condivisa (anche dal nostro Comitato), costruita in modo paziente e, soprattutto, partita dal basso, su iniziativa di uno dei comuni più spopolati e marginali della regione, Carrega Ligure, in cui il progressivo venir meno dei servizi di base (collegamenti viari, poste, scuole, welfare) evidenzia quella “ritirata” dello stato che contraddistingue tante zone interne del nostro paese, incentivando disaffezione e sfiducia verso la cosa pubblica.
Gli amministratori del comune di  Carrega Ligure, i tanti cittadini che hanno appoggiato la loro iniziativa, le associazioni che vi hanno aderito, hanno invece dimostrato di credere ancora nei processi e nelle istituzioni che conducono ad adottare scelte collettive. L’istituzione del Parco, per questi soggetti, è il necessario punto di partenza di un percorso di sviluppo sociale ed economico che si deve fondare sul patrimonio ambientale del territorio.

Paolo Ferrari

In questa prospettiva, consideriamo perciò un primo successo la scelta di affidare tutte le Aree Protette presenti nell’appennino piemontese ad un unico gestore, forte di una esperienza quasi quarantennale e che in questi ultimi anni ha ben operato anche nella gestione del sito Natura 2000 Antola-Carmo-Legnà (SIC, poi divenuto ZSC), che in gran parte corrisponde all’area di competenza della nuova area protetta, guadagnandosi, per giudizio unanime, stima e apprezzamento. Compiuta tale scelta, per l’ente si pone con urgenza, come abbiamo più volte ricordato,  il problema di poter disporre di un personale numericamente atto a far fronte alle esigenze gestionali di un’area di considerevole estensione. Non possiamo quindi che guardare con soddisfazione alle prossime assunzioni, ancora in itinere (secondo quanto riferito da Dino Bianchi, presidente dell’ente aree protette, si concretizzeranno in concorsi unici tra enti di gestione delle aree naturali protette regionali, che avranno luogo dopo l’imminente rinnovo degli Organi dell’Ente).

La Valle dei Campassi a Carrega Ligure
La Valle dei Campassi

Poiché l’istituzione del Parco nasce dalla volontà condivisa di contrastare la “ritirata” dei servizi dedicati ai cittadini, riteniamo necessario che, fin dall’inizio dell’attività del nuovo soggetto “Parco  naturale  dell’Alta  Val  Borbera”, sia garantita una presenza stabile di personale del Parco sul territorio, così come espressamente richiesto dal Comune di Carrega Ligure nel comunicato stampa del 6 novembre 2019: una soluzione che rappresenterebbe un segnale tangibile di attenzione, e un presupposto necessario per creare un rapporto efficace e di fiducia con la popolazione, consentendo inoltre di economizzare tempo e risorse.
L’Ente Gestore, nella persona del presidente Dino Bianchi, a sua volta ha segnalato che, nel definire un percorso di razionalizzazione dei costi di gestione, è stato previsto che il personale guardiaparco – quello che, per svolgere compiti di vigilanza, si muove effettivamente con frequenza giornaliera sul territorio gestito – usufruisca di “sedi decentrate presso le quali prendere servizio (senza quindi computare eventuali trasferimenti ai fini dell’orario di lavoro), da individuare in collaborazione con i Comuni interessati, in modo da evitare inutili dispendi di risorse e tempo-lavoro”. A nostro avviso, è un segnale utile da cui partire per ottenere quanto auspicato e richiesto dal Comune di Carrega Ligure nel comunicato stampa del 6 novembre 2019 , e giungere ad un proficuo avvio del Parco Naturale dell’Alta Val Borbera, in una logica di collaborazione costruttiva tra gli enti interessati, la popolazione, e tutti i soggetti economici, culturali e associativi del territorio.

Paolo Ferrari per il Comitato per il Territorio delle Quattro Province