“Prima o poi sarà necessario abbattere i lupi anche in Italia”

Francesca Marucco, coordinatrice del progetto Life WolfAlps, è intervenuta a Lerma: "Saranno interventi mirati su casi specifici. Nessun piano di contenimento"

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Lupi fotografati in pianura lungo l'Orba

Si arriverà agli abbattimenti mirati dei lupi anche in Italia“. Lo ha affermato Francesca Marucco, coordinatrice del progetto Life WolfAlps, venerdì scorso a Lerma durante l’incontro pubblico dedicato proprio ai cinque anni di attività del progetto europeo, giunto alla sua conclusione, grazie al quale sono stati effettuati sulle Alpi e sugli Appennini, compresa la provincia di Alessandria, monitoraggi per conoscere la presenza del lupo e attività volte alla convivenza tra l’uomo e il predatore. In attesa dell’esito degli ultimi monitoraggi, sul territorio alessandrino restano validi i dati riferiti al 2020-2021, che parlano di 14 branchi distribuiti sull’Appennino e della diffusione del lupo verso la pianura, in crescita rispetto ai precedenti controlli. “Prima o poi – spiegato Marucco – si dovrà arrivare anche in Italia ad abbattimenti mirati di lupi: non saranno piani di contenimento ma interventi in situazioni dove la prevenzione delle predazioni del bestiame non risulta sufficiente o ci sono casi di lupi vicini alle abitazioni considerati troppo confidenti. Saranno azioni singole utili a migliorare la convivenza”. Marucco ha fatto l’esempio della Svizzera, dove si è passati da 24 a 12 branchi. Nel monitoraggio appena concluso, avviato nel 2023, impiegati circa 100 operatori tra guardie venatorie provinciali, carabinieri forestali e guardiaparco sia delle Aree protette dell’Appennino Piemontese che delle Aree protette del Po, oltre a numerosi volontari. Sono stati seguiti 92 transetti e raccolti 580 escrementi. 135 di questi campioni sono stati sottoposti ad analisi del Dna, necessarie a comprendere dove vivono i lupi. L’esito, come si diceva, è atteso a breve.