Rfi blocca i fondi del Terzo valico: il Comune minaccia la messa in mora

Mancano circa 450 mila euro per tre opere finanziate dal Progetto condiviso. C'è poi la lite sull'acquedotto di Sottovalle. La società delle Ferrovie dello Stato non spiega il motivo della decisione.

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Al momento una motivazione ufficiale non c’è: Rfi, società pubblica del gruppo Ferrovie dello Stato, non dà spiegazioni in merito al blocco dell’erogazione dei fondi del Progetto condiviso di sviluppo per il territorio, legato al Terzo valico, nei confronti del Comune di Arquata Scrivia. Da tempo l’amministrazione comunale attende circa 450 mila euro per coprire le spese per tre opere. Sono il collaudo del ponte sullo Scrivia verso Vocemola (116mila euro), la sistemazione della strada che conduce alla stessa frazione, attività ultimata e in attesa delle certificazioni finali (211mila euro) e i lavori su palazzo Spinola, (154 mila euro). Soldi dovuti dallo Stato tramite Rfi per compensare i disagi che il territorio arquatese sta subendo a causa dei cantieri del Terzo valico, così come avviene per altri dieci Comuni della provincia di Alessandria. L’amministrazione comunale guidata dal sindaco Alberto Basso si è dovuta rivolgere allo studio Ambrogio Novelli di Genova: se Rfi manterrà la sua posizione, fa sapere il primo cittadino, il Comune sarà costretto a chiedere la messa in mora poiché questi soldi sono dovuti in base al Progetto condiviso. L’ente rischia infatti di trovarsi in difficoltà con le imprese appaltatrici dei lavori.

Nei mesi scorsi è emerso un altro problema legato al Terzo valico. A fine febbraio Il Consiglio comunale ha approvato l’acquisizione dell’acquedotto alternativo di Sottovalle (https://www.giornale7.it/lacquedotto-alternativo-di-sottovalle-diventera-proprieta-del-comune/#google_vignette), costruito dal Cociv come previsto sin dal 2006 dal progetto del Terzo valici poichè con lo scavo del tunnel appenninico le sorgenti dell’acquedotto storico della frazione, alimentato per caduta dal monte Zuccaro, rischiano di prosciugarsi. Il problema è che il Consorzio acquedotto di Sottovalle non ha voluto farsi carico della nuova condotta per le notevoli spese di manutenzione a causa del pompaggio dell’acqua da Rigoroso. Così, alla fine, il Comune si era reso disponibile all’acquisizione. Soltanto che, come fa sapere ancora Basso, al momento della consegna sono emersi problemi agli impianti della condotta idrica. Il Comune ha fatto sapere a Cociv e Rfi che non intende acquisire l’acquedotto in quelle condizioni finché non sarà sistemato.

A Rfi è stato chiesto se lo stop all’erogazione dei fondi sia legata alla vicenda dell’acquedotto ma la società, anche su questo punto, preferisce non rispondere.