Il monte Chiappo e, sullo sfondo, l'Ebro

Fra i circa 80 documenti inviati al ministero dell’Ambiente per dire no alle mastodontiche venti torri eoliche proposte sull’Appennino tra Val Curone, Val Borbera e Valle Staffora c’è anche quello della Fondazione mondiale Shri Mataji Nirmala Devi Sahaja Yoga, a cui fanno riferimento i sahaia yoga a Cabella Ligure, uno dei Comuni interessati dal progetto. Nelle sue osservazioni, la Fondazione, scrive che “l’installazione delle pale eoliche urterà i sentimenti delle centinaia di migliaia di persone che praticano Sahaja Yoga nel mondo, e che considerano Cabella Ligure e in particolare Palazzo Doria, un luogo sacro e di pellegrinaggio. Pertanto la Fondazione si oppone e fa appello al ministero al fine di riconsiderare il progetto”. Sono letteralmente centinaia le persone che hanno inviato documenti di opposizione o che li hanno sottoscritti per tutelare le vallate appenniniche da quella che tutti definiscono una devastazione, nonostante riguardi la transizione energetica. Ci sono imprenditori, appassionati di trekking, esponenti del mondo della cultura, agricoltori e semplici amanti dello stupendo paesaggio dell’Appennino tra Albera Ligure, Cabella Ligure, Fabbrica Curone e Santa Margherita di Staffora, in Lombardia. L’appello lanciato dal Comitato per il territorio delle 4 Province, con il quale chiedeva ai cittadini di farsi sentire presso il ministero per dimostrare la contrarietà al progetto della 15 Più Energia, ha avuto una massiccia risposta, anche dalla Lombardia.

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Il monte Giarolo: 20 le torri eoliche previste fino al monte Chiappo

Nella maggior parte delle osservazioni si sottolinea la presenza delle frane sui crinali interessati, dal monte Giarolo fino al Chiappo e poi verso il confine con Pavia, dei vincoli paesaggistici e ambientali e il pesante impatto del cantiere sull’ambiente e sulla rete dei sentieri che ha fatto crescere il turismo lento nel territorio. Sui versanti la società lombarda intende installare i 20 aerogeneratori. “Ognuna delle piazzole destinate ad ospitare le torri – è scritto in molte delle osservazioni – occuperebbe una superficie di circa 2.970 mq ridotti a 1.508 mq per la fase di esercizio perché in parte trasformati in strada di accesso”. Per portare i componenti delle torri serviranno 220 trasporti eccezionali. Oltre alla viabilità provinciale e locale della Val Curone stravolta, sul crinale sarebbe realizzata una “strada di collegamento” lunga ben 23 km e larga 6-7 metri. Prevista la movimentazione di 580mila metri cubi di terreno e due aree di stoccaggio temporaneo intorno alla statua del Redentore, sul Giarolo. La 15 Più Energia avrà un mese di tempo per rispondere alla mole di osservazioni presentate insieme ai pareri degli enti locali, compresa la Regione. Dopodichè il ministero dovrà prendere una decisione.