«Con l’attivazione dei nuovi locali del Pronto soccorso abbiamo finalmente compiuto il primo passo concreto verso il rilancio dell’ospedale di Tortona, mantenendo peraltro un impegno preso in occasione dell’incontro avuto in assessorato con i sindaci del territorio. Ora Regione e Asl di Alessandria continueranno a lavorare per il miglioramento della struttura». Così l’assessore regionale alla Sanità, Antonio Saitta commenta l’apertura del nuovo Pronto soccorso dell’ospedale di Tortona, operativo da lunedì 10 aprile.

Prevede un investimento di quasi 4 milioni di euro il piano messo in campo da Regione e Asl, del quale l’ampliamento del Pronto soccorso rappresenta la fase iniziale.

Il prossimo step sarà il rafforzamento della breast unit di Senologia entro la fine di maggio, dopo di che sarà realizzata la nuova struttura complessa di Fisiatria da 20 posti letto, oltre ad una serie di lavori di ammodernamento e adeguamento attualmente in corso o già conclusi.

«Al progetto parteciperà anche la Fondazione Cassa di Risparmio di Tortona – spiegano all’Asl – che si è detta disponibile a stanziare 350 mila euro per l’acquisto di una parte delle attrezzature necessarie al funzionamento del reparto di Fisiatria quando sarà prossima l’effettiva apertura».

Pronto soccorso nuovo 3

L’intervento, costato circa 280 mila euro, ha comportato un significativo ampliamento del Pronto soccorso già esistente, in particolare degli spazi di attesa per i pazienti, e un’opera di umanizzazione dell’intera area. Nei locali un tempo occupati dalla Cardiologia sono state ricavate due stanze a due letti, ciascuna con servizi igienici, un’ampia sala controllo e monitoraggio che può ospitare quattro pazienti, e un’area di attesa per il triage molto più ampia di quella preesistente.

È stata inoltre realizzata una sala per pazienti barellati, attrezzata con impianto per gas medicali e monitoraggio. Il percorso di accesso, infine, prevede che non vi sia passaggio di pazienti o visitatori tra l’area stessa ed i reparti ospedalieri, che si possono raggiungere esclusivamente dall’ingresso principale in via XX Settembre.

Pronto soccorso nuovo
«È cominciata la seconda fase di attuazione del riordino della rete ospedaliera – sottolinea il direttore generale dell’Asl, Gilberto Gentili -. L’aver portato a termine il nuovo Pronto soccorso di Tortona è uno degli interventi che sanciscono il consolidamento ed il rafforzamento delle sedi ospedaliere alla luce del nuovo assetto».

Il Movimento 5 Stelle, però, frena gli entusiasmi: «Saitta amplia la sala d’attesa come una vittoria ma dovrebbe ridurre i tempi d’attesa e migliorare i servizi ascoltando i cittadini».

In un comunicato del gruppo consiliare regionale del M5S, Paolo Mighetti e Davide Bono insieme ai consiglieri del Comune di Tortona Danilo Bottiroli e Fabrizio Dellachà, dichiarano: «Le parole del comunicato trionfale della Giunta piemontese sull’ampliamento del pronto soccorso di Tortona contraddicono, e non poco, il declassamento deciso dall’assessorato alla Sanità nel 2014 (delibera di giunta 1-600). Saitta racconta lo smantellamento dei servizi come un investimento. Ma i risultati dell’operazione di Saitta e Chiamparino sono sotto gli occhi di tutti: barelle nei corridoi, liste d’attesa lunghissime, pazienti che ad oggi non sanno dove ed a quanti chilometri da casa saranno curati».

E aggiungono: «Leggere che “con l’apertura del nuovo Pronto soccorso abbiamo finalmente compiuto il primo passo concreto verso il rilancio dell’ospedale di Tortona” è un affronto all’intelligenza soprattutto per i cittadini che hanno difeso il proprio ospedale anche attraverso manifestazioni partecipate. Invece di esaltare la destinazione di spazi solo per lunghe attese, Saitta dovrebbe impegnarsi seriamente a ridurre i tempi d’attesa, assumendo personale e non partorendo fumosi piani senza reali stanziamenti di risorse in più».

«Noi stiamo dalla parte dei cittadini e degli amministratori locali – concludono i consiglieri M5S -, che a gran voce e da mesi stanno chiedendo alla Giunta regionale un ripensamento della programmazione sanitaria che dovrebbe essere condivisa con il territorio e scritta a misura di paziente».