Senza Bruno Mattana, addio al decano dei giornalisti

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E’ morto il giornalista Bruno Mattana, storico corrispondente del quotidiano Il Secolo XIX per la zona di Ovada e del Basso Piemonte, fra i volti più amati dell’emittente Telecity.

Il rosario sarà recitato alle 20 di lunedì 1° gennaio nella chiesa parrocchiale di Belforte Monferrato, dove martedì 2 gennaio alle 10,30 sarà celebrato il funerale. Mattana viveva a Belforte in via Chiarle 8, dove nel tardo pomeriggio di ieri, venerdì, circondato dall’affetto dei suoi cari, si è spento a causa di un brutto male, che l’ha consumato. Era marito, padre e nonno affettuoso. Lascia la moglie Angela e il figlio Fabrizio, che condivideva con il papà la stessa passione, lavora a Telecity e ha collaborato come fotografo al Secolo XIX.

Nato nel 1932 a Genova, Mattana il 1° giugno ha festeggiato 85 anni, era iscritto all’Ordine del Giornalisti, albo dei Pubblicisti dal 22 aprile 1966. Con il suo Tesserino n° 89 è stato fra i pionieri del giornalismo alessandrino. Fin da giovane collaborò con la Gazzetta del Popolo, fondò l’emittente Tele Ovada, che alla fine degli anni Ottanta passò al gruppo Telecity-Italia 7 e prese il nome di Italia 8. Cinquant’anni di professione, vissuti in simbiosi con il Secolo, ogni giorno con intensità e spirito di servizio, raccontando fatti e personaggi del territorio, di cui il decano è stato egli stesso protagonista e promotore.


Mattana con Claudio Villa a Ovada

Il 18 novembre 1956 a Ovada Mattana incoronò “Re della canzone italiana”, Claudio Villa, che mantenne il soprannome di Reuccio. La cerimonia avvenne al cinema teatro comunale, richiamando folle di ammiratori. E’ stato uno dei momenti di massima visibilità nella storia della città.

Mai banale Mattana, sempre dinamico e determinato, a tratti severo, ma sempre sincero e per questo ancora più apprezzato. Sapeva ascoltare e pungolare, senza pregiudizi, con ironia, rimanendo sempre equidistante dai partiti. Mattana era il Bruno Vespa del Basso Piemonte. Non c’è politico o personaggio di spicco che Mattana non abbia intervistato, possibilmente per primo, perché per questa generazione di giornalisti, arrivare secondi a dare la notizia era quasi un’onta indelebile. E’ stato protagonista del cambiamento, passando dagli articoli dettati ai dimafoni, alle foto spedite con il treno di mezzogiorno, fino al web, dimostrando ancora pochi mesi fa, che in fondo nulla è cambiato: “Ci vuole intuito, per andare oltre la notizia”.

E’ stato una guida per tanti giovani, in redazione, sul palco del Ribaltone a Tele Ovada, dove fra i talenti allo sbaraglio c’era anche un giovanissimo Moreno Morello di Striscia la Notizia, non di meno a scuola. Fino agli Novanta, infatti, Mattana è stato lungimirante direttore del Centro professionale Casa di Carità Oratorio votivo di Ovada, dove si è impegnato per avviare al lavoro centinaia di giovani. Credeva in quel che faceva e sapeva trasmettere gli stessi valori.