Quanto costa l’operazione di “informazione” sull’amianto del Terzo valico avviata la scorsa settimana dal commissario di governo Iolanda Romano? La Stampa ha rivelato che si tratta di 140 mila opuscoli da diffondere nelle case di 14 Comuni tra Alessandria e Genova. La domanda se l’è posta il Movimento 5 stelle.
“16 pagine – si legge sul sito del commissario – scritte con linguaggio semplice e chiaro, con infografiche e foto esplicative, fitte di informazioni sui temi principali. Viene illustrato il protocollo di gestione dell’amianto, che stabilisce le cautele da adottare quando viene trovato durante gli scavi, la modalità di misurazione di eventuali fibre disperse nell’aria – l’amianto è pericoloso solo se respirato – e i punti di monitoraggio dell’aria, attraverso la rete di centraline di rilevamento. L’opuscolo chiarisce anche elementi verso i quali l’opinione pubblica ha espresso le principali preoccupazioni, come la sicurezza nel trasporto e nella gestione delle terre da scavo, incluso lo smaltimento di quelle classificate come rifiuti pericolosi. Ripercorre anche gli elementi principali dell’opera del Terzo Valico e le competenze in materia ambientale degli attori coinvolti e propone un focus sull’Osservatorio Ambientale”. Oltre agli opuscoli, disponibili anche nei municipi, la campagna di comunicazione che cerca di mettere qualche pezza alla disastrosa gestione dei lavori del Terzo valico, sulla pagina facebook del commissario sono visibili video informativi realizzati con tecnici ed esperti (tra cui Arpa, Provincia di Alessandria, Osservatorio Ambientale).
“Materiale informativo – dicono i 5 stelle Paolo Mighetti (consigliere regionale), Fabrizio Gallo e Danilo Bottiroli (consiglieri comunali a Novi e Tortona) e Michelangelo Serra (candidato sindaco ad Alessandria), confondibile con quello da campagna elettorale, pagato e distribuito con i soldi dei cittadini per raccontare la favola di un progetto realizzato nel migliore dei modi. Al Commissario Romano poniamo una domanda semplice: quanto è costata ai contribuenti questa campagna piena di omissioni e contenuti propagandistici?”. L’opuscolo, come fanno notare i 5 Stelle, “non menziona fatti “spiacevoli” accaduti finora. Ad esempio, non si cita la celebre frase tratta dalle intercettazioni degli ex dirigenti Cociv sull’insorgere del mesotelioma dopo trent’anni o dei materiali inquinanti trovati nella cava Clara e Buona di Alessandria. Nemmeno una parola sulla percentuale di errori sui controlli sulle rocce contenti amianto che può arrivare anche al 90% come evidenziato nel convegno tenutosi al Nervi-Fermi di Alessandria poche settimane fa. Nessun riferimento nemmeno alle prescrizioni impartite dal Ministero per migliorare i controlli sull’amianto impugnate avanti al Tar da Cociv, che per questo non le attua. Neanche una riga sulla possibilità che l’amianto venga disperso durante il trasporto del materiale dal cantiere alle cave dove viene conferito. Un’informazione incompleta, e il conto, come per l’opera, lo pagano i cittadini”.