“Insegno a lavorare il polistirolo come alternativa al cemento”

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Le qualità del polistirolo sono note fin dalla prima metà dell’800, grazie alla scoperta dello speziale berlinese Eduard Simon. Oggi viene utilizzato ampiamente, ma non solo per gli imballaggi o per l’isolamento. La sua versatilità ne consente l’utilizzo anche nell’ambito artistico.

A Novi c’é infatti che usa il polistirolo in una versione molto potenziata, anche per eseguire sculture e scenografie: Mario Ceniviva, che ha grazie al polistirolo  si è inventato una originale specializzazione.

“Oggi la manodopera sta scomparendo – dice – I giovani vedono solo computer e realtà virtuali, ma il “saper fare” come ci insegnavano i nostri padri e i nostri nonni, quasi non esiste più”-.

Mario Ceniviva, 49 anni, novese di origini calabresi, in provincia sta dunque reinventandosi una professione tra l’arte e l’artigianato, quasi totalmente inedita sul territorio, lavorando il polistirolo. Tra mille diffidenze e perplessità. Questo perché in Italia è molto dura modificare convinzioni radicate nei secoli. “Invece – spiega Ceniviva – col polistirolo si possono fare sculture e costruire case e mobili, quindi non solo realizzare oggetti e paesaggi a fini scenografici. Si tratta di una materia straordinaria ad alta densità, dotato di micro cellula diversa rispetto al polistirolo tradizionale, anche se nell’aspetto esteriore sembrano uguali. Vivo a Novi da quando avevo 17 anni, salvo una parentesi di 10 anni in Svizzera, a Basilea, terminata nel 2007, dove ho acquisito una nuova ideologia nel campo delle costruzioni e della scultura. Nell’Alessandrino sono il solo a scolpire il polistirolo e forse ciò mi penalizza, perché non si riesce a far capire che si potrebbero fare le stesse cose con questo materiale, spendendo molto ma molto di meno rispetto ai materiali comunemente utilizzati nell’edilizia”-.

Mario Ceniviva opera nel suo laboratorio di Basaluzzo, “Creative garage”, tra blocchi di polistirolo simili per dimensioni a quelli di marmo di Carrara, fili a caldo, scalpelli e carta vetro, assistito da un giovanissimo staff di allievi formato dal figlio Eliseo, da Michela Marcucci, Mattia Cadoni e Sara Olivari. Ha partecipato ad esposizioni in molte fiere: Svizzera, Milano, Genova, Piacenza e molti altri luoghi, tra cui Londra dove lo staff di Ceniviva ha realizzato “l’antico velluto”, in un locale tipico italiano di prodotti enogastronomici.

“Tento di inculcare la tecnologia svizzera nella mentalità italiana – prosegue -. Dagli svizzeri ho preso la materia e la tecnologia e fortunatamente c’è chi si accorge di questo mio lavoro. Per esempio ho collaborato con l’Università Avogadro di Alessandria dove è stata inventata una macchina che smaltisce il polistirolo, lo trasforma in polimero allo stato liquido e poi lo reintegra allo stato solido miscelandolo con una resina. Ho costruito o riprodotto ogni genere di opera d’arte su commissione. Certo anche case, non solo i “cappotti” termoisolanti. Per esempio mio fratello, in Svizzera, vive in una casa costruita con polistirolo e fibra di legno. Senza cemento, completamente riciclabile. In Italia per ora siamo fermi alle sperimentazioni. Le case si possono costruire con polistirolo, anche armato con ferro e finito con intonaco. Il costo? Una casa da 100 metri quadri edificata con polistirolo ad alta densità, può costare 48 – 50 euro al metro quadro compresa la manodopera. Mentre fare opere, dalla statua alla riproduzione della Fontana di Trevi, da 50 euro in su”-.

Sul territorio “Creative garage” sta inoltre mettendo a punto la scenografia al parco giochi di Dorno e presto altre ancora in altre zone italiane ed estere.