Nel centro storico di Cassano Spinola c’è un piccolo gioiello che farà rivivere la vita dei nostri nonni e bisnonni com’era davvero. A Villa Barona, in via Sobrero, negli spazi messi a disposizione da un privato c’è il museo “Le nostre radici”, ideato da Giancarlo Serventi e dalla moglie Serafina Filitti con l’aiuto di tanti amici e associazioni per far comprendere ai più giovani come si viveva una volta attraverso gli strumenti da cucina di allora, gli attrezzi da lavoro, gli arredi e poi tante immagini. Un’ulteriore particolarità del museo è l’uso del dialetto: ogni oggetto è catalogato con il nome in italiano e nell’idioma locale.

Giancarlo Serventi cassano museo
Giancarlo Serventi

È stata ricostruita un’aula scolastica con lavagna, calamai e foto delle scolaresche di un tempo. Poi ci sono gli strumenti per la filatura della lana, foto della trebbiatura del grano e della raccolta del fieno. A seguire, la cucina, con stoviglie e attrezzi oggi quasi scomparsi. Come la “macchina” per fare la pasta: una grossa siringa dove si infilava l’impasto, che dal fondo uscita con la forma desiderata. In tavola, l’immancabile polenta, accanto al fiasco del vino. Sule mensole, i ferri da stiro, da scaldare sulla stufa.

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La cucina com’era una volta

Al piano superiore, una sala e una camera da letto, con la “pagliassa”, il materasso di paglia, e vestiti e camice da notte dell’800. C’è spazio anche per un piccolo reperto sportivo: il sellino di una delle bici di Sandrino Carrea, il gregario di Coppi. Nel museo vengono organizzate tante iniziative per raccogliere fondi e continuare l’allestimento, attuato anche grazie all’impegno delle maestre della scuola elementare di Cassano Spinola. Hanno dato e danno il loro contributo le associazioni I ragazzi di una volta, Proloco e Casau Casau e il Comune. Le visite si svolgono ogni terzo fine settimana del mese dalle 15 alle 18,30. Possibile anche l’apertura settimanale su prenotazione (347-8885290, 347-2204476). Altre info visitando il sito web di Nostre radici