Lo smarino all'amianto scoperto nel 2015 nel cantiere del Terzo valico a Cravasco

Vietato parlare dell’amianto del Terzo valico dei Giovi in Consiglio regionale. Ieri, 17 giugno, il consigliere di opposizione Pasquale Coluccio (M5s) ha presentato un’interrogazione sui costi e sulla gestione dello smaltimento dell’ingente quantità di amianto estratta nei cantieri. Lo stesso Cociv, il consorzio guidato da Webuild che sta costruendo, con enormi difficoltà, il Terzo valico, nei mesi scorsi aveva fatto sapere che dalla galleria appenninica sono state estratte 350mila tonnellate di rocce amiantifere, smaltite tutte in Germania. Nel 2012, in base ai sondaggi effettuati dallo stesso consorzio, il governo aveva invece sostenuto che le quantità di amianto sarebbero state modeste. Per questo Coluccio aveva chiesto chiarimenti alla Regione, considerando anche che i costi del Terzo valico hanno superato i 10 miliardi di euro, per un’opera certificata come inutile dal governo Conte.

“Di settimana in settimana – dice Coluccio -, la censura del presidente del Consiglio regionale, Davide Nicco, continua ad abbattersi sulle minoranze. Sono ormai numerosi i question time che vengono rifiutati per un’interpretazione restrittiva (e inedita) del regolamento. L’ultimo – a mia firma – chiedeva chiarimenti sui costi e sulla gestione dello smaltimento dell’ingente quantità di amianto estratta nei cantieri del Terzo Valico dei Giovi. Niente da fare. Visto l’andazzo, ci toccherà forse chiedere direttamente al presidente Nicco su quali temi vuole che interroghiamo la Giunta Cirio. L’amianto al Terzo Valico pare non interessare…
Chiederemo comunque al presidente della II Commissione di trasmettere i quesiti in oggetto a RFI, ed in particolare con che criterio sono stati condotti i carotaggi pre-lavori, dato che non era emersa né la quantità enorme di rocce contenente amianto né la presenza di gas, per non dimenticare la roccia friabile e la partita dei conci inutilizzabili. Chi di dovere deve dare risposte puntuali e garantire ai cittadini la massima trasparenza“.