È rimasta entusiasta e ha promesso il suo impegno ma prima il bene deve essere nella disponibilità del Comune. L’assessore regionale alla Cultura, Antonella Parigi, ha visitato il convento dei frati cappuccini di Voltaggio e la pinacoteca situata al suo interno, durante il suo tour tra i paesi dell’Oltregiogo, invitata dai sindaci. Il convento risale alla fine del XVI secolo e fino a diversi decenni fa è stato abitato dai frati appartenenti all’Ordine della Liguria. Della pinacoteca fanno parte quadri a tematica sacra di famosi autori liguri dei secoli scorsi, come Sinibaldo Scorza, Bernardo Strozzi, Domenico Fiasella e Luca Cambiaso, dipinti recuperati verso la fine dell’800 grazie a Padre Pietro Repetto dal convento di Santa Caterina a Genova.

La Pinacoteca di Voltaggio
La Pinacoteca di Voltaggio

Da tempo il convento necessita di fondi per una manutenzione e sistemazione che permetta di recuperare tutti gli altri locali, a cominciare dalle stanze dei frati, oltre che a migliorare gli spazi utilizzati per la pinacoteca, tenuta aperta al pubblico grazie ai volontari dell’associazione L’Arcangelo. “L’assessore Parigi – ha detto in Consiglio comunale il sindaco Michele Bisio – è rimasta entusiasta della nostra pinacoteca ma ha anche sottolineato come sia necessario far passare nella disponibilità del Comune tutto l’edificio al fine di poter ottenere fondi dalla Regione”. Parigi ha anche chiesto al commissario del Terzo valico Iolanda Romano che parte dei fondi previsti dal Patto per il territorio siano in qualche modo destinati alla pinacoteca voltaggina e annunciato che in futuro si potrà accedere alla pinacoteca grazie ad Abbonamento Musei Torino Piemonte, la carta che permette di accedere in musei, castelli, giardini, fortezze, collezioni e mostre del Piemonte.

“Ci sono anche stati imprenditori – spiega Bisio – pronti a investire nel convento, per esempio per organizzare matrimoni ed eventi ma ovviamente anche costoro chiedono di avere la struttura a disposizione per un certo numero di anni. Stiamo trattando con l’ordine dei frati cappuccini per cercare di far entrare nella disponibilità del Comune l’edificio, come è già avvenuto per un convento ad Arma di Taggia, in Liguria”. La proprietà resterebbe in capo all’ordine ma l’ente, in questo modo, potrebbe presentare progetti utili a far arrivare i fondi per recuperare gli spazi chiusi al pubblico e anche la pinacoteca.