Manifestazione non autorizzata, resistenza e lesioni. Sono i reati addebitati, a vario titolo, a undici attivisti dei comitati No Terzo valico dalla procura della Repubblica di Alessandria, che ha notificato loro gli avvisi di conclusione delle indagini per i fatti avvenuti il 29 ottobre di un anno fa ad Alessandria, di fronte al Centrogrigi. La notizia è stata diffusa dal sito notavterzovalico.it.

Un’immagine degli scontri al Centrogrigi di Alessandria il 29 ottobre 2016.

Quella mattina, i cittadini contrari alla grande opera si diedero appuntamento per impedire l’ingresso ai partecipanti all’Open Space Tecnology (Ost), la giornata con la quale il commissario di governo del Terzo valico, Iolanda Romano, aveva chiamato a raccolta sindaci, cittadini e associazioni per suggerire progetti da finanziare con i fondi previsti dal Patto per il Territorio sottoscritto da Comuni, governo, Rfi, Regione e Provincia nell’ambito del Terzo valico. Un’operazione contestata dai comitati No Tav, soprattutto dopo che, qualche giorno prima, i vertici del Cociv e delle aziende sub appaltatrici del Terzo valico erano finiti in manette per corruzione e altri gravi reati riferiti all’assegnazione dei lavori. L’Ost non venne rinviato nonostante gli annunci dei comitati e quella mattina l’ingresso venne presidiato da numerosi attivisti nonché dalle forze dell’ordine in assetto antisommossa.

Diversi i feriti ad Alessandria fuori dal Centrogrigi.

All’arrivo dei primi partecipanti all’evento, volarono parole grosse e non solo al loro indirizzo, gli agenti intervennero in maniera pesante tanto che furono diversi i feriti tra gli attivisti, che riportarono ferite alla testa, oltre che fra le forze dell’ordine. Qualche calcio arrivò anche all’indirizzo dei partecipanti, poi costretti a entrare da un ingresso laterale. Due sono i No Tav accusati di lesioni, per altri otto il reato contestato è la resistenza al pubblico ufficiale mentre tre di loro devono rispondere di aver organizzato una manifestazione non autorizzata. Su notavterzovalico.it si legge: “La gestione a dir poco improvvisata dell’ordine pubblico e le manganellate dispensate in quella giornata causarono diversi feriti. Feriti che causarono a loro volta una reazione determinata della piazza. Al di là di ciò che sentenzieranno i tribunali noi sappiamo bene che il 29 ottobre del 2016 andò in scena l’ennesima giornata di resistenza alla costruzione di un’opera pubblica inutile dannosa per l’ambiente e la salute di tutti”. Il sito pubblica infine un appello per contribuire alle spese legali.