“1944 Voltaggio non dimentica i suoi ragazzi”

0
1699

La cerimonia che si è svolta ieri, venerdì 10 aprile a Voltaggio, già inserita nel programma delle manifestazioni organizzate nel corso dell’anno, come tante altre commemorazioni avrebbe dovuto essere cancellata, ma il sindaco Giuseppe Benasso ha voluto comunque, seppur da solo, ricordare la tragedia che iniziò il pomeriggio del sabato Santo del 1944.

L’8 aprile 1944, il giorno successivo alla strage della Benedicta, proseguiva a Voltaggio la catena di orrore perpetrata dai nazifascisti, decisi a stroncare la Resistenza nella zona del Tobbio; quel giorno, furono otto i partigiani uccisi e altri otto seguirono la stessa sorte l’11 aprile. Tra loro Emilio Casalini “Cini”, insegnate elementare, comandante partigiano del Quinto Distaccamento della Terza Brigata Garibaldi-Liguria, autore del testo “Siamo i ribelli della montagna”, musicata da Angelo Rossi, nome di battaglia”Lanfranco”, studente di musica. Sedici giovani vite spezzate che Voltaggio non dimentica.

“La manifestazione – come si legge in una nota del Comune – doveva iniziare alle 9,30 nell’atrio del Palazzo Municipale con una preghiera guidata dal Parroco don Maurizio  per poi proseguire, come al solito, in corteo fin sotto al Cimitero, sul luogo delle fucilazioni, dove ora sorge il monumento in memoria delle vittime della “Pasqua di sangue del ’44”. Abbiamo voluto rispettare l’itinerario, purtroppo soltanto simbolicamente in questo momento di distanziamento sociale,  con la presenza del solo Sindaco di Voltaggio, , prima nella sala del Consiglio Comunale dove alcuni ragazzi catturati alla Benedicta furono concentrati prima di partire per Novi e poi per Mauthausen,  poi nell’atrio davanti alle lapidi dei Caduti e infine sul luogo delle fucilazioni”