Potrebbero finire a Novi Ligure, nella discarica Srt, i rifiuti ammassati illegalmente in tre capannoni a Sale. L’ipotesi è stata annunciata dall’assessore regionale all’Ambiente, Alberto Valmaggia, nella riposta a un’interrogazione presentata dal consigliere regionale Walter Ottria (LeU). Quest’ultimo aveva chiesto cosa intenda fare la Regione per contribuire alla bonifica delle 15 mila tonnellate di spazzatura richiesta dal Comune di Sale. Valmaggia ha risposto che fra le ipotesi finora prese in considerazione con la Provincia si è parlato della discarica consortile novese come sito di smaltimento delle enormi quantità di plastica, carta e indifferenziato. “Prima – ha spiegato Valmaggia – si dovrà procedere con le analisi sui rifiuti. L’attenzione della Regione è massima anche in relazione ai ripetuti casi d’incendio nei luoghi di stoccaggio rifiuti”. Smaltimento per il quale serviranno più di 2 milioni di euro, secondo quanto emerso nella seduta del Consiglio comunale di Sale di mercoledì sera. L’argomento è stato sollevato dalla minoranza con una dettagliata interrogazione riferita a quanto scoperto a gennaio proprio dall’amministrazione comunale nei capannoni fuori dal centro abitato: sono partite all’epoca le segnalazioni da parte del sindaco, Andrea Pistone, alla Provincia, alla Regione e al ministero dell’Ambiente, nonché alla Procura, che ha poi sequestrato gli edifici.

Sale capannone rifiuti

“15 mila tonnellate – dice il capogruppo di minoranza Marco Goggi – vogliono dire almeno 5-600 camion in poco tempo, a fronte di un’autorizzazione provinciale per sole 174 tonnellate. Un quantitativo centuplicato dall’azienda titolare. Al di là della competenza provinciale sui rifiuti a cui ha fatto riferimento il sindaco in Consiglio comunale, è difficile che passino inosservati tutti quei camion, per un periodo così breve, a chi governa il nostro territorio”. “E’ stata proprio l’amministrazione comunale – risponde Pistone – a segnalare cosa stava succedendo in quei capannoni per i quali, lo ricordo, spetta alla Provincia il controllo delle autorizzazioni concesse alla Tommasi di Novara. Ora tutti gli edifici sono tenuti sotto controllo e il pericolo di incendio non è immediato”. Pistone ha spiegato che per il futuro smaltimento dei cumuli serviranno almeno 2,2 milioni di euro: “Sono stime fatte dalla Prefettura, quindi più che attendibili. Soldi che ovviamente il Comune non ha e che attende dal governo e dagli enti ai quali abbiamo scritto, responsabilizzandoli su questa situazione”. Le indagini della procura, intanto, proseguono con il necessario riserbo.