La mission dell’avvocato Cesare Rossini, era liquidare la Comunità montana Terre del Giarolo e, laddove è stato possibile, l’operazione è stata portata a termine. Tra i beni dell’ex ente montano, c’erano i boschi della Val Gallina, ameno territorio nei pressi di Cosola, nel comprensorio comunale di Cabella Ligure: 66 ettari di bosco ceduo invecchiato, più altri 48 ettari limitrofi. Per questi ultimi, non c’era e non c’è possibilità di vendita fino al 2023, perché sottoposti a interventi colturali realizzati da squadre forestali della Regione e finanziati dal Piano di sviluppo rurale.

Diversa la sorte dei 66 ettari boschivi; questa proprietà è andata all’asta a dicembre 2015, con prezzo base di 30 mila euro; l’asta è andata deserta e i boschi sono stati venduti con procedura negoziata diretta a una società per 24.000 euro.

Boschi della Val Borbera

Della vicenda si è occupato il Comitato per il territorio delle quattro province, che a spese proprie ha effettuato alcune visure catastali e camerali.  Da queste è emerso che la proprietà è ora della “Società Agricola “Il nocciolo Srl”, che ha sede ad Alessandria, ed è stata costituita a luglio dello scorso anno. Risulta anche che la società ha un capitale sociale di 50 mila euro versati dall’unico socio, un’altra Srl con sede a Cuneo, la “C.P.P. Compagnia Petrolifera Piemontese”, un gruppo con varie attività nel settore sia dei carburanti fossili sia delle biomasse, compresa la commercializzazione di pellet. Dalle indagini risulta che la società ha acquistato da privati altri ettari di bosco per un totale di 121 ettari.
Eravamo preoccupati l’anno scorso – spiegano dal Comitato – e i fatti che abbiamo ricostruito non ci rassicurano: cedendo ad aziende esterne al territorio aree forestali così vaste e di pregio ambientale riconosciuto, per quei siti si è vanificata la possibilità di creare una corretta filiera di gestione del bosco, con le conseguenti ricadute economiche positive sul territorio. Inoltre, la situazione verificatasi non offre garanzie di una corretta conservazione e valorizzazione delle risorse ambientali e paesaggistiche, nella prospettiva anche di una fruizione turistico-naturalistica, all’interno di un territorio che a tale finalità è particolarmente vocato.

Foto Comitato del territorio 4p

Non sappiamo come gli acquirenti intendano sfruttare i terreni boschivi, che sono compresi in una zona segnalata dalla Regione come caratteristica per il popolamento arboreo. Temiamo che le scelte degli operatori circa i luoghi e le quantità dei tagli siano prevalentemente orientate dal mercato speculativo della legna da ardere, del cippato o del pellet. Concludiamo ricordando come l’esbosco dia origine a problemi non da poco come evidenziato in anni recenti nei boschi di Piuzzo”.