Il capogruppo di minoranza a Carrosio, Piero Odino, è decaduto dalla carica di consigliere comunale. L’assemblea del piccolo paese della Val Lemme ha votato la sua decadenza al termine della procedura avviata lo scorso anno dopo che l’esponente della lista Alternativa civica ha fatto causa al Comune. La lite legale scaturisce dal maltempo della fine di ottobre del 2018: il vento fortissimo provocò la caduta di un albero della pineta nel giardino della casa di Odino, causando danni alla recinzione e non solo, stimati dal proprietario in 5 mila euro, secondo quanto emerso dalla seduta del Consiglio comunale. Il contenzioso legale, avviato dopo che l’assicurazione del Comune si è rifiutata di pagare i danni, ha messo però Odino in una situazione di incompatibilità con la carica di consigliere. Per restare tale Odino avrebbe dovuto rinunciare alla causa ma non l’ha fatto. Come ha ricordato il sindaco, Valerio Cassano, “i tempi si sono allungati in quanto Odino non rispondeva alle nostre raccomandate e la procedura è stata rifatta tre volte”. Per la minoranza era presente solo il consigliere Gianni Traverso.

Piero Odino
Piero Odino

“Voterò contro – ha spiegato – poiché con questo atto si avalla la tesi che un consigliere comunale non si può difendere dal Comune. Sarebbe meglio sospendere la procedura fino alla fine del contenzioso, anche perché l’amministrazione non ha mai cercato di risolvere la situazione con Odino e ora, con il contenzioso, rischia di spendere di più di quanto ha chiesto Odino”. Di tutt’altro avviso il primo cittadino: “Odino chiedeva troppi soldi e se vessi accettato avrei causato un danno erariale al Comune. Oltretutto, lui chiede danni a chiunque, persino alla pro loco, per 800 euro. Ricordo, infine, che Odino si era già trovato in questa situazione per il ricorso contro la centrale a biomasse al quale ha poi rinunciato per rimanere consigliere. A mio avviso, i consiglieri comunali devono essere specchiati dal punto di vista morale”. Il Consiglio ha votato anche la surroga di Odino con Fausto Dameri. L’opposizione ha votato contro i due punti all’ordine del giorno