La dolorosa attesa prima dell’addio

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Per capire cosa sia accaduto domenica pomeriggio nel cielo di Quargnento, quando l’ultraleggero, guidato da Francesco Scuderi, 59 anni di Ovada, è precipitato a terra senza scampo per il pilota, ci vorrebbe un altro Francesco Scuderi, che oltre ad essere un apprezzato pilota, era anche un abile progettista meccanico, costruttore per passione. “Ha realizzato l’aereo pezzo per pezzo, era il secondo velivolo ideato e creato nella lunga ed intensa attività di volo”, ricorda Giovanni Oddone, un amico ed ex collega della Mecof di Belforte Monferrato.

L’azienda nei giorni del lutto è come una grande famiglia, dove le lacrime si alternano ai ricordi. “Ho saputo della caduta domenica sera da un collega e non potevo crederci – continua Oddone, quasi coetaneo, alla Mecof da 32 anni, di cui oltre 20 lavorando a contatto con Scuderi – ieri ne ho avuto la conferma, ricorderò sempre la solarità e la correttezza di Francesco, era una bella persona e un lavoratore sempre disposto a collaborare”. L’attesa del funerale è ancora più dolorosa in via Rebba 1, dove Scuderi viveva con la famiglia. Lascia la moglie e una figlia maggiorenne. La data sarà fissata dopo l’autopsia, procedono gli accertamenti per fare chiarezza sulle cause dell’incidente avvenuto dopo le 17 in prossimità della pista per aeromodelli di Quargnento.

Il mezzo era partito da Sezzadio nelle vicinanze della Strada provinciale per Mantovana. Forse le condizioni del meteo, oppure una manovra, o un malore possono aver fatto precipitare il velivolo. I soccorsi del 118 sono stati immediati, ma Scuderi sarebbe morto sul colpo.

L’ultimo volo ha lasciato senza fiato i tanti appassionati sparsi in provincia di Alessandria e gli amici di sempre. Negli anni della crisi, Scuderi trovò un altro lavoro, ma rimase sempre legato alla Mecof. “Si faceva apprezzare – conclude Oddone– perché era un bravo progettista meccanico, ma allo stesso tempo aveva una spiccata manualità, lui era negli uffici, io in officina, ma ci capivamo al volo, si lavorava in armonia. Nei momenti di pausa ci parlava dell’aereo, una passione coltivata fin da ragazzo”.