Gavazzana si prepara a contrastare il “matrimonio forzato” con Cassano Spinola imposto dalla Regione a marzo. Non c’è solo l’istanza inviata dal comitato anti fusione inviato alla Presidenza del Consiglio dei ministri per chiedere l’annullamento della delibera del Consiglio regionale. Ora anche la nuova amministrazione comunale, come da programma elettorale votato dai residenti l’11 giugno, prepara le sue armi per evitare che Gavazzana venga di fatto accorpata nel Comune più grande a partire dal primo gennaio prossimo

Claudio Acerbi
Claudio Acerbi

“Puntiamo – spiega il neo sindaco Claudio Acerbi – a revocare le due delibere del Consiglio comunale votate negli anni scorsi a favore della fusione con Cassano. Dobbiamo ancora comprendere se sia possibile, a questo punto, una deliberazione di questo tipo, poiché l’iter è ormai concluso. Deve essere chiaro che non abbiamo nulla contro Cassano e i cassanesi: vogliamo solo far rispettare la volontà dei nostri concittadini rispetto a questo “matrimonio forzato”. Non deve essere una lite tra guelfi e ghibellini”.

Acerbi, a tal proposito, sottolinea come tra i primi atti della nuova amministrazione ci sarà il ripristino dei servizi associati con Cassano, sciolti prima dell’11 giugno dal commissario prefettizio Enrica Montagna, che ha guidato Gavazzana da dicembre (dopo le dimissioni del sindaco Claudio Sasso, favorevole alla fusione) a giugno, e dal primo cittadino cassanese, Marco Traverso. “Se non riusciremo a fermare la fusione – conclude Acerbi – faremo in modo di conviverci al meglio. Venderemo comunque cara la pelle, ovviamente nella più assoluta legalità”. Venerdì, alle 17,30, si terrà il primo Consiglio comunale per l’insediamento della nuova (e forse l’ultima) amministrazione di Gavazzana. Accanto ad Acerbi, faranno parte della giunta Renato Bellingeri e Marcello Busseti.