I delegati sindacali della Ferrero e il vescovo Vittorio Viola, insieme alla cittadinanza, abbracceranno anche stasera, vigilia di Natale, i lavoratori della Pernigotti. Monsignor Viola, come annunciato, celebrerà la messa di mezzanotte nel cortile della fabbrica, insieme a don Livio Vercesi, titolare della parrocchia di San Pietro, e a padre Saverio, frate della della chiesa di San Francesco. In queste settimane di sciopero e presidio contro la chiusura della Pernigotti la diocesi di Tortona ha mostrato più volte la sua vicinanza alle 250 maestranze e la decisione del vescovo di celebrare nello stabilimento anziché nel duomo di Tortona è un’ulteriore testimonianza in tal senso. Il Natale ha fatto diventare più “buoni” anche i proprietari della fabbrica dolciaria, che hanno fatto, sapere, con un comunicato stampa di aver “accolto positivamente l’iniziativa del vescovo di celebrare la messa di Natale nello stabilimento”.
La società ha, pertanto, dato la sua piena disponibilità a monsignor Viola e ha messo a disposizione il cortile e le aree limitrofe dello stabilimento affinchè tutti i dipendenti, e la comunità di Novi Ligure, possano celebrare le festività del Natale senza abbandonare il presidio”. Presidio che il gruppo Toksoz ha più volte chiesto di rimuovere. Al fianco dei lavoratori ci saranno anche i colleghi della Ferrero di Alba, già venuti a Novi nelle settimane scorse per portare la loro solidarietà, e gli Alpini di Novi, che stasera porteranno il vin brulè. Domani, alle 17, bicchierata di Natale, con lo sguardo rivolto all’8 gennaio, al nuovo tavolo ministeriale a Roma, quando la proprietà dovrebbe far conoscere il lavoro svolto fino ad allora dalla società di advisor di Milano incaricata di trovare un imprenditore che produca per conto del Tokssoz a Novi, salvando almeno i posti di lavoro, forse.