Pernigotti: nulla di fatto (o quasi) a Roma

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I turchi non arretrano, lo stabilimento di Novi deve chiudere o almeno essere ceduto. L’unica novità è la proroga dei licenziamenti al 8 gennaio, ma accogliendo l.’invito, nel lungo incontro, durato cinque ore,  che si è svolto oggi al ministero del Lavoro, alla presenza di azienda, sindacati, rappresentanti del Ministero, della Regione Piemonte e del Comune di Novi Ligure, l’azienda ha confermato il proprio impegno a ricercare, anche attraverso un advisor specializzato, un imprenditore per il sito novese.

L’8 gennaio ci sarà dunque un nuovo incontro a Roma, per riprendere l’esame congiunto finalizzato alla stipula dell’accordo governativo per il ricorso alla cassa integrazione, ma l’unica “promessa” dei turchi è appunto la ricerca di un’altra azienda che decida di investire sullo stabilimento di Novi, producendo per la Pernigotti. Insomma una situazione complicata che lascia poche speranze che ci possa essere un ripensamento.

Intanto per domani è confermata la manifestazione a sostegno dei lavoratori, organizzata dai sindacati e dal Comune di Novi. Il ritrovo è fissato per le ore 15.30 davanti allo stabilimento dell’Azienda del gianduiotto, in Viale della Rimembranza 100. Il corteo si snoderà per le vie cittadine e si concluderà in Piazza delle Piane.