Ovada, la ex sede della Saamo in via Rebba

Seicento mila euro di investimenti per far ripartire Saamo, la Società Autolinee Alto Monferrato Ovadese Spa, che gestisce il trasporto pubblico a Ovada e in altri 17 comuni della zona. Per colmare la perdita di 237.484 euro, che si è consolidata per la diminuzione dei passeggeri e dei contributi, il nuovo amministratore unico Gian Piero Sciutto investirà sui servizi alternativi. Servirebbero tre autopullman, di cui uno per incrementare i trasporti a noleggio e uno scuolabus in più. I bus costano in media circa 200 mila euro, il pulmino scolastico vale almeno 50 mila euro. Calcolando il contributo del 50 per cento sui due mezzi di linea da parte della Provincia, comunque Saamo dovrà trovare circa 300 mila euro, che ora non ha.

Il noleggio è l’unica voce in attivo e c’è margine per migliorare. Il totale dei ricavi 2016 è di 249.286 euro a fronte di una spesa di 198.960 euro. Gli autopullman dedicati ai viaggi prenotati da scuole, pro loco, associazioni ed aziende sono appena tre su 16 nel parco mezzi di via Rebba. “Il servizio di Saamo è apprezzato, aumentano le richieste di trasporto da parte delle agenzie di viaggi e si rafforzano le collaborazioni con altre società di trasporti. Se avessimo un mezzo in più, potremmo anticipare la domanda”, fanno il punto l’ingegner Sciutto e il coordinatore tecnico, Roberto Dotto.

E’ positivo anche il servizio scuolabus, che Saamo riprenderà a settembre a Mornese, Molare, Belforte Monferrato, nei nuovi comuni associati di Rivalta e Prasco, nei comuni non soci come Predosa, occupando 5 autisti a tempo determinato oltre ai 14 autoferrotranvieri a tempo indeterminato. “Questo servizio ci costa 111.243 euro e incassiamo 117.233 euro, con due scuolabus invece di uno potremmo migliorare l’offerta”. Oltre a reperire i finanziamenti bisognerebbe cambiare le regole di gara del trasporto scolastico. Il Comunne di Ovada è socio di maggioranza relativa di Saamo, ma deve assegnare il servizio scuolabus con gara. “I bandi al miglior ribasso favoriscono le società più grandi a scapito delle società locali come la Saamo, che però ha l’onere sociale di garantire il trasporto di linea, lavorando in perdita”.

“La prima cosa da fare – continua Sciutto – sarebbe inserire i bus a chiamata al posto dei bus vuoti, ma dovremmo rinunciare al contributo regionale sul chilometraggio. Oltre a tentare soluzioni per superare la burocrazia, serviranno due nuovi bus”. Convocherà una riunione straordinaria dei sindaci a fine settembre.