“Rispetto al documento di programmazione il 2016 è deludente – attacca il consigliere Emilio Braini – perché è stata realizzata meno della metà degli impegni presi, cioè il 48% ed è stato avviato solo il 24% degli investimenti previsti”. Il Comune di Ovada nel 2016 ha impegnato per investimenti 1.098.264 euro, ha stabilizzato la spesa corrente da 9 milioni a 7, 6 milioni di euro, estinto anticipatamente due mutui, ridotto l’indebitamento procapite grazie ad un bilancio virtuoso, in continuità con quelli precedenti. “In trent’anni la cassa del Comune non è mai andata in rosso”, ha sottolineato il sindaco Paolo Lantero. Ha analizzato un anno di attività, partendo dai Lavori Pubblici, l’assessore al Bilancio, Giacomo Pastorino. “Abbiamo puntato sulle manutenzioni straordinarie, 200 mila euro spesi nella viabilità. Al contempo è proseguita la ricerca di fondi e accordi con i quali ad esempio è stato possibile rinnovare l’illuminazione pubblica, stendere la fibra ottica e investire nell’edilizia scolastica: 450 mila euro sul plesso di via Dania e nuovi progetti predisposti per il plesso in via Fiume e gli impegni per le verifiche sismiche. Oltre al varo dell’ampliamento del cimitero”.
La vendita della ex stazione in piazza Castello avrebbe finanziato altri progettti, come la rotatoria in piazza XX settembre, ma il sì della Soprintendenza è arrivato a fine 2016 e il bando di alienazione è appena aperto.
Il Pareggio di bilancio vincola le uscite e l’organico, 64 dipendenti invece di 73. Il risultato di amministrazione è di 3.664.468,34, però l’avanzo disponibile è di 66.252,41. “Il comune porti a casa i soldi dei cittadini – suggerisce il consigliere Giorgio Bricola – Ovada incassa 15 mila euro su 50 mila euro dei canoni di affitto, ci sono beni comunali concessi alle associazioni a cifre simboliche”. Gli indici di flessibilità e di accertamento di incasso al 95,81% e all’85,33%, sono elogiati dal revisore e dalla capogruppo Elena Marchelli. “Il bilancio non è fatto solo di cantieri – interviene la giunta – In sinergia con le realtà di Ovada e dell’Ovadese e il volontariato, difendiamo ogni giorno i servizi e stiamo attuando una nuova cultura dell’ospitalità”. Il 2016 conferma l’andamento positivo del turismo. “Però il calo demografico da circa 11500 a 11400 unità vuol dire che, rispetto a 5 anni fa, la perdita di posti di lavoro, tagli su trasporti e sanità rendono la vita difficile a chi vive a Ovada”. “Non dimentichiamo i tanti genovesi, che lavorano in città e scelgono di fare i pendolari per vivere a Ovada, dopo aver valutato servizi ed eccellenze del territorio”, conclude Pastorino.