Padre Vittorio nella sala convegni del liceo Peano

La visita pastorale del vescovo Vittorio Viola nel pomeriggio di giovedì 4 maggio ha fatto tappa in municipio. E’ stato accolto nell’atrio ed è seguito uno scambio di saluti nella sala del Consiglio con il sindaco Gianluca Bardone, il vice sindaco Marcella Graziano, gli assessori, il segretario generale e i consiglieri.

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Il vescovo con i dipendenti comunali (foto Luigi Bloise)

Si è parlato di come migliorare l’accoglienza dei migranti e dell’importanza della lotta alle ludopatie.

«Dobbiamo mettere insieme le forze – ha detto il vescovo – avendo nel cuore il bene delle persone e di chi è messo più alla prova dalla vita, per trovare soluzioni anche dove sembra che non ci siano».

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Padre Vittorio accolto nella sala consiliare (foto Luigi Bloise)

E ancora: «L’accoglienza dei migranti è un dovere assoluto. Manca una riflessione seria su cosa sta succedendo. Per quale motivo partono e rischiano la vita per venire qui? Riflettere sulle motivazioni ci può aiutare a capire quali scelte fare». La visita è proseguita a palazzo Guidobono e in biblioteca.

Venerdì 5 maggio, al mattino, il vescovo ha poi incontrato gli studenti del liceo Peano, riuniti nella sala convegni con il preside Salvatore Ossino, il vice preside Gianfranco Agosti e alcuni insegnanti, ascoltando le loro riflessioni e rispondendo alle richieste che gli sono state rivolte dai rappresentanti del Consiglio di Istituto, del Movimento studentesco dell’Azione cattolica e della redazione del giornalino “Agorà”.

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Gli studenti del Peano

«Sento che avete scelto di essere protagonisti e non solo spettatori – ha detto Padre Vittorio -: è un bene prezioso e merce rara in un mondo in cui tutto tende ad andare verso la globalizzazione dell’indifferenza. Secondo i dati dell’Organizzazione mondiale della Sanità, nel mondo muore di fame un bambino ogni 4 secondi e l’80% ha meno di 5 anni: non possiamo far finta di niente. L’anno scorso, per la prima volta nella storia dell’umanità, il 50% delle risorse mondiali era in mano all’1% della popolazione e l’Italia è al 4° posto per la costruzione di armi leggere. Siamo seduti su una polveriera ed è un segnale positivo che voi ne abbiate la consapevolezza, che abbiate il desiderio di interessarvi all’altro. Tenete il vostro cuore aperto, vivete bene la comunità e siate felici».

La visita del vescovo è proseguita in ospedale.