Serravalle Scrivia: “La Luce che viene nel Mondo”. I canti sacri di Santa Hildegard.

Venerdì 23 dicembre, alle 21.00, in Biblioteca.

0
443

Nell’ambito della rassegna “La Magia del Natale”, l’assessorato alla Cultura del Comune si Serravalle Scrivia, propone Lux Vivens. La Luce che viene nel Mondo. Inni e canti sacri di Santa Hildegard Von Bingen”, interpretati dal duo vocale Scivias; una proposta che unisce spiritualità altissima, la più grande tradizione culturale, teologica e musicale del medioevo europeo e una figura di donna tra le più straordinarie dell’epoca: Santa Hildegard Von Bingen.

 L’evento si svolgerà venerdì 23 dicembre, alle 21.00, nella Biblioteca comunale “Roberto Allegri”.

Ma chi è Santa Hildegard Von Bingen? Certi vescovi tedeschi non la sopportavano. Ildegarda, decima figlia dei nobili Vendersheim (nata nel 1098), con la voce e con gli scritti s’immischiava in problemi come la riforma della Chiesa e la moralità del clero. E poi ne discuteva pure con maestri di teologia. Ma sono forse, queste, cose da monaca? La sua risposta è sì. Sono cose da donna e da monaca.

I resti dell’Abbazia Disibodenberg

Nel monastero di Disinbodenberg i suoi l’hanno portata all’età di otto anni, come scolara. Poi è rimasta lì, prendendo i voti sotto la guida della grande abbadessa Jutta di Spanheim; e nel 1136 l’hanno chiamata a succederle. Dal suo primo monastero ha poi diretto la fondazione di altri due nell’Assia-Palatinato; quello di Bingen (dove lei si trasferisce nel 1147) e quello vicino di Eibingen, fondato nel 1165.

Questa è l’Ildegarda organizzatrice. Poi viene l’Ildegarda ispirata, la mistica, quella di tutte le sorprese. Ha visioni, riceve messaggi dal cielo e li diffonde con gli scritti. Dopo le prime esperienze mistiche ne scrive a Bernardo di Chiaravalle, e non poteva trovare miglior consigliere. Bernardo non s’inalbera, come quei vescovi tedeschi, di fronte a una donna che discorre del cielo e della terra. Anzi, la capisce e la incoraggia, aiutandola pure a non perdere la testa: le vicende soprannaturali non dispensano dal realismo e dall’umiltà.

Ildegarda diffonde racconti delle sue visioni e, in forma di visione, tratta argomenti di teologia, di dogmatica e di morale, aiutata da una piccola “redazione”. Esaltando le “opere di Dio”, include tra esse le piante, i frutti, le erbe: e la sua lode si traduce in un piccolo trattato di botanica.

Ma soprattutto Ildegarda insegna a esprimere l’amore a Dio attraverso il canto. Con ogni probabilità è la prima donna musicista della storia cristiana. Suoi i versi, sua la melodia, prime esecutrici le monache di Bingen; poi quelle di Eibingen, e di tanti altri monasteri benedettini. Ma non stiamo raccontando qui una storia antica: la musica di Ildegarda, dopo novecento anni, si fa nuovamente sentire ai tempi nostri, ripresa e divulgata dall’industria discografica. Ildegarda vive e lavora fino alla sua età più tarda, sognando una Chiesa formata tutta di “corpi brillanti di purezza e anime di fuoco”, come le sono apparsi in una visione; e liberata dall’inquinamento di altri cristiani che le sono pure apparsi: “corpi ripugnanti e anime infette”.

Ildegarda di Bingen muore il 17 settembre 1179. Benedetto XVI ha proclamato la sua canonizzazione il 10 maggio 2012, per poi dichiararla “dottore della Chiesa”. Papa Francesco, nel 2021, l’ha annoverata tra i santi nel Calendario Romano Generale, collocando la sua memoria al 17 settembre.

Scivias,’’Scito Vias Domini’’ : Conosci le vie del Signore è l’opera che contiene le ventisei visioni che Santa Ildegarda ebbe fin dall’età di tre anni e che, nel 1138,una voce divina le ordinò di mettere per iscritto.

Il duo vocale ‘’Scivias’’, mosso dal desiderio di camminare sulle vie del Signore, da una decina di anni si dedica allo studio delle pagine di musica di Hildegard von Bingen e, attraverso la prassi del canto, si propone come obiettivo la comunione con l’autrice e con lo Spirito che lei ha servito in ogni aspetto della sua vita:  Dio in tutto e sopra tutto.