Sono da archiviare, secondo i magistrati di Alessandria, gli esposti presentati dai genitori di alcuni bambini esclusi nel 2017 dalle scuole per la vicenda vaccini. In un caso ai piccoli era stato precluso l’ingresso nella scuola materna di Silvano d’Orba dai dirigenti dell’istituto comprensivo di Molare, di cui fa parte il plesso silvanese, poiché non in regola con i vaccini. O almeno, secondo la lettera consegnata ai genitori, non era stata presentata documentazione attestante la vaccinazione o autocertificazione in tal senso. Pochi giorni prima, l’8 settembre, i familiari avevano depositato un’autocertificazione con la quale si evidenziava come fosse stato fissato un appuntamento con l’Asl ma l’11 settembre ai bambini veniva impedito l’ingresso nella scuola. Il giorno dopo, sempre secondo l’esposto, i genitori venivano avvistati telefonicamente del fatto che i figli potevano tornare a seguire le lezioni. I familiari chiedevano una lettera scritta che non veniva però prodotta dalla scuola poiché i dirigenti sostenevano di non aver alcun obbligo di mettere per iscritto l’esclusione dalle lezioni e la successiva autorizzazione e si giustificavano, a detta dell’esposto, sull’esclusione sostenendo di non aver avuto tempo di verificare la documentazione depositata l’8 settembre.

tribunale di alessandria
Il palazzo di giustizia di Alessandria

A fine mese, però, l’istituto comprensivo di Molare chiedeva per lettera raccomandata altra documentazione alla famiglia dei due piccoli, la quale rispondeva che le carte depositate venti giorni prima erano regolari e che, soprattutto, la circolare del ministero dell’Istruzione del 30 agosto 2017 stabiliva che a nessun alunno potesse essere impedito l’ingresso a scuola. Nonostante ciò la dirigenza dell’istituto comunicava quindi il divieto di portare i figli nell’asilo. I genitori, a quel punto, si rivolgevano ai carabinieri di Ovada. I militari di Capriata, incaricati dell’indagine, ascoltavano la vicepreside del comprensivo di Molare, che ha sostenuto di essere stata all’oscuro della vicenda, sia una collaboratrice della materna di Silvano. Quest’ultima si è giustificava sostenendo di aver ricevuto precise disposizioni dalla preside, la quale è stata successivamente ascoltata dai colleghi di Ovada. Alla fine, come si diceva, il pm ha optato per l’archiviazione per questo e per altri esposti inviati da altre famiglie. Alla base della sua decisione il fatto che in tutti i casi il dirigente scolastico abbia applicato la circolare ministeriale del 14 settembre 2017, emanata per precisare al meglio a chi spetta escludere i bambini non in regola con la vaccinazione, ma sopratutto il pm ritiene che, se anche ci fosse stata una erronea applicazione delle norme, non è corretto l’uso dell’esposto penale poiché non è emerso alcun abuso intenzionalmente commesso.

Una posizione che l’Auret (Associazione autismo, ricerca e terapie) Piemonte contesta poiché da parte dei dirigenti scolastici di Silvano e di altre scuole “sono stati commessi una serie di reati tra cui abuso d’ufficio e violazione della privacy da più persone, in quanto il provvedimento di esclusione dei bambini non poteva essere fatto verbalmente nè scritto a mano dalla maestra nè la preside poteva divulgare alle maestre i dati dei bambini non vaccinati. Soprattutto i bambini erano in regola dal punto di vista documentale. Infine, anche laddove il provvedimento fosse stato regolarmente notificato (non lo è stato) sarebbero dovuti spirare 15 giorni prima dell’esecuzione”. L’associazione sottolinea come per tre esposti i firmatari non sarebbero stati avvisati dalla procura della richiesta di archiviazione. “Solo in un caso – spiegano dall’Auret – è stata notificata la posizione del pm, alla quale ci opporremo