Vignole e Borghetto: “Stop al patto di stabilità, ci serve una nuova scuola”.

Di fronte ai genitori degli alunni della media Foscolo, inagibile, i sindaci hanno chiesto allo Stato una deroga al divieto di utilizzare l'avanzo di bilancio: “A Roma sprecano soldi per la Tav e noi abbiamo scuole vecchie e a rischio. Piuttosto accenderemo un mutuo”

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“Lo Stato ci faccia usare i soldi dell’avanzo di bilancio per costruire una nuova scuola”. I sindaci di Vignole Borbera e Borghetto Borbera sono concordi sulla necessità di realizzare un nuovo edificio al posto di quello esistente a Vignole, in parte inagibile da lunedì scorso dopo che i tecnici dell’Università di Genova hanno riscontrato gravi problemi di staticità, consigliando la chiusura dell’ala più vecchia dell’edificio, costruito negli anni Sessanta. Così, da martedì, circa ottanta alunni delle medie seguono le lezioni nel centro polifunzionale del paese, dove ieri sera si è svolta un’assemblea convocata dal sindaco Giuseppe Teti per informare la popolazione su quanto è avvenuto.

Il tavolo dei relatori

“Avevamo a disposizione – ha spiegato il primo cittadino – 26 mila euro per svolgere uno studio sulla vulnerabilità sismica dell’ala più vecchia delle scuole, costruita intorno al 1965. Abbiamo incaricato l’Università di Genova e, dai carotaggi effettuati sui piloni, è emersa una qualità del calcestruzzo di molto inferiore agli standard di legge: in caso di terremoto, in una situazione statica del genere, l’edificio rischierebbe di crollare”. Consultati altri due ingegneri e il dirigente scolastico dell’istituto comprensivo di Arquata Scrivia, Guido Rosso, Teti ha optato per l’ordinanza di inagibilità della media.

La scuola non presenta un pericolo imminente di crollo ma in caso di sisma la vita degli alunni e del personale sarebbe a rischio. “A breve – ha detto ancora Teti – l’Università di Genova ci dirà se sarà possibile effettuare un miglioramento sismico su questa parte della scuola oppure se converrà rinunciare, per via dei costi”. Gli ingegneri dell’ateneo genovese, guidati da Chiara Calderini, hanno confermato che “il calcestruzzo utilizzato per costruire la scuola all’epoca era scadente: “E’ emerso un livello di resistenza ai carotaggi molto basso, la sicurezza dal punto di vista statico è a un livello troppo basso, una situazione davvero grave e non accettabile”.

Per questo motivo, sia Teti che il sindaco di Borghetto, Enrico Bussalino, presente all’assemblea, puntano a realizzare una nuova scuola per alunni delle medie e delle elementari per entrambi i paesi. “Il nuovo edificio a cui stiamo pensando – ha detto il primo cittadino borghettese – sarà in legno, con zero emissioni, totalmente al piano terra. Potrebbe bastare un anno per costruirla”.

“Lo Stato – ha sostenuto Teti – non ci permette di usare il nostro avanzo di bilancio neppure in questi casi, per via del patto di stabilità”. “Se il governo, che preferisce fare il Terzo valico – ha detto ancora Bussalino – pur avendo le scuole in queste condizioni, non ci darà i soldi li troveremo lo stesso, facendo un mutuo”. Tante le domande dal pubblico, in particolare sulla parte più nuova delle scuole, costruita nel 2000, dove le lezioni proseguono per i bimbi delle elementari: “In caso di crollo della parte più vecchia è a rischio anche la più recente?”.

“Anche sulla parte ancora utilizzata della scuola – hanno spiegato i tecnici e Teti – sono in programma studi riferiti agli aspetti sismici. Si dovrà inoltre verificare se i due edifici siano o meno “collaboranti”. Nella parte più vecchia saranno sistemati dei puntelli e comunque è stata scaricata dal peso degli alunni e del personale. Tendenzialmente la situazione è positiva”.

Gli alunni delle medie resteranno nel polifunzionale sicuramente fino alla fine dell’anno scolastico.