Il municipio di Belforte Monferrato
Con una lettera aperta inviata ai sindaci di Alessandria, Novi Ligure, Casale Monferrato, Acqui Terme e Ovada, al presidente di Amag, all’amministratore unico Valle Orba Depurazioni e all’autorità d’ambito EGATO6, i consiglieri comunali di minoranza di Belforte Alessandro Figus e di Mornese, Roberto De Marco, hanno segnalato la presunta incompatibilità di Franco Ravera, presidente della Comuni riuniti Belforte Monferrato,  “società che dovrebbe far parta della costituente società consortile Acqua Pubblica Alessandria, che ha ottenuto il voto favorevole di numerosi comuni della Comuni riuniti.
“Ravera – recita la lettera -, ricopre oggi “contemporaneamente” la carica di vicesindaco del Comune di Belforte Monferrato e di assessore dell’Unione Montana dal Tobbio al Colma, in palese conflitto di interesse”. Il problema riguarda il fatto che il Comune di Belforte detiene il 55% della Comuni riuniti, situazione che creerebbe appunto l’incompatibilità fra le cariche ricoperte da Ravera. Figus si è rivolto alla magistratura amministrativa chiedendo di annullare le nomine in capo a Ravera in Comune e nell’Unione e attende la fissazione dell’udienza davanti al Tar Piemonte. “Esiste la necessità di rilevare a mia tutela, ma anche a tutela della nascente Società consortile “Acqua Pubblica Alessandria” – dice ancora la lettera aperta -, di cui Comuni Riuniti Belforte Monferrato farebbe parte rilevi le questioni di inconferenza e conflitto d’interesse. All’atto del conferimento degli incarichi Ravera non ha depositato le autodichiarazioni inerenti all’insussistenza dell’incompatibilità, il Comune non le ha pretese e nemmeno sono state divulgate con la necessaria pubblicità“.
A Belforte, durante la seduta del Consiglio con all’ordine del giorno la costituzione della società Acqua pubblica Alessandria, Figus ha dichiarato, tra l’altro: “L’atto costitutivo
della nuova Società consortile “Acqua Pubblica Alessandria, che votiamo di fatto, è un atto dovuto; tuttavia, la creazione della nuova società prevede una ripartizione delle quote
societarie tra le tre società a partecipazione pubblica (Amag, Comuni riuniti e Valle Orba depurazioni, ndr) cioè pari a un terzo ciascuno, ma non tiene conto della tipologia delle società, del loro valore complessivo e della territorialità e popolazione. Inoltre,
la Valle Orba Depurazioni non ha approvato la sua partecipazione alla Acqua Pubblica per le quali è richiesta una maggioranza, non derogabile dallo statuto, dei due terzi del capitale sociale in quanto due Comuni, cioè Basaluzzo e Predosa, hanno votato contro“.