“Se non mi pagano vado dal sindaco e dico dove hanno nascosto i bidoni con i rifiuti chimici”. Questa frase è stata pronunciata al telefono da Orlando Sofio, l’imprenditore di Pozzolo arrestato lo scorso anno dagli agenti della Dia nell’ambito dell’operazione Alchemia come affiliato alla cosca ndranghetista Raso-Gullace, mentre dialogava con altri esponenti della mafia calabrese, interessata ad acquistare il sito dell’ex Ics di Arquata Scrivia. Intercettazioni accessibili a tutti poiché pubblicate sul sito della Casa della legalità di Genova (https://www.youtube.com/watch?v=_GreyPnyJkY&feature=youtu.be).
Sofio lasciava intendere di essere a conoscenza dell’esistenza di bidoni con sostanze inquinanti sotterrati nell’area dello stabilimento chimico, chiuso dal 2008 e ormai oggetto di un concordato fallimentare. Tra il 2011 e il 2012 gli investigatori hanno messo sotto controllo i telefoni delle persone poi finite agli arresti e dei loro interlocutori. Fra questi, i proprietari della ex Ics, i dirigenti del gruppo chimico Dalton, che stavano cercando di cedere lo stabilimento a Sofio creando delle società ad hoc da intestare a dei prestanome. Sofio riferisce l’andamento delle trattative al boss Carmelo Gullace, anch’egli arrestato nel 2016. La trattativa non andrà a buon fine e per l’Ics arriverà il fallimento. Dalle intercettazioni emerge però che Sofio ha un credito con l’ex Ics, pari a 200 mila euro, frutto probabilmente di lavori effettuati dalle sue aziende (settore rifiuti) all’interno dello stabilimento.
E’ a tal proposito che l’imprenditore, a un certo punto, minaccia di ricattare la sua controparte rivelando all’amministrazione comunale il luogo dove sarebbero stati nascosti bidoni. Per questo motivo, il sindaco Alberto Basso ha scritto al questore di Alessandria per avere copia degli atti di indagine del processo dell’operazione Alchemia che partirà a Reggio Calabria martedì. “Abbiamo ascoltato varie volte – spiega il primo cittadino – le intercettazioni che riguardano l’ex Ics e questa frase ci ha ovviamente allarmato. Per questo abbiamo richiesto al vicequestore gli atti dell’indagine Alchemia, per comprendere se ci siano ulteriori indicazioni sui bidoni di cui si parla”. Nell’area Ics ci sono due discariche autorizzate tenute sotto controllo da Arpa, Asl e Provincia e nel perimetro dello stabilimento è in corso la bonifica da parte della proprietà dei rifiuti presenti e dell’amianto.