C’è il “timbro” del giudice sull’accordo tra il Comune di Fabbrica Curone e la Regione e così il paese dell’alta Val Curone non rischia più la bancarotta. Mercoledì scorso, in tribunale ad Alessandria è stata infatti firmata la transazione in base alla quale l’amministrazione regionale ha ufficialmente rinunciato all’azione legale per riavere indietro il contributo pubblico da 1,4 milioni di euro concesso nel 2004 al Comune per costruire il centro benessere da 5 milioni di euro previsto in località Laghizzolo, mai completato. La causa dello stop ai lavori sono state le difficoltà finanziarie del Consorzio Emiliano Romagnolo (Cer) di Bologna, che nel 2008 aveva abbandonato il cantiere. La Regione aveva chiesto indietro i soldi già dall’anno successivo, concedendo comunque alcune proroghe al Comune ma i lavori non sono mai ripartiti. I soldi, invece, erano stati spesi eccome e l’amministrazione comunale rischiava di finire a gambe all’aria.

L’interno del centro benessere di Fabbrica Curone

Lo scorso anno è arrivata l’intesa: al posto dell’ormai fantomatico centro benessere sarà realizzata una residenza per disabili, per la quale si erano espresse favorevolmente l’Asl e il Cisa, il consorzio socio assistenziale del Tortonese. “La scorsa settimana – dice il sindaco di Fabbrica Curone, Fabio Sala – abbiamo firmato davanti al giudice la transazione con la Regione, che ha quindi rinunciato a chiedere indietro il contributo già speso. Ora si può procedere con il bando per assegnare la costruzione e la gestione della residenza sanitaria”. L’onere toccherà alla Provincia: la gara sarà europea, con un importo da 18 milioni di euro.