Condannato in via definitiva e quindi interdetto per sempre dai pubblici uffici e degradato, Gian Battista Ottonelli, 56 anni, ex maresciallo della Guardia di Finanza del nucleo di polizia tributaria di Alessandria, originario di Molare, ha dovuto anche risarcire il danno di immagine cagionato al Ministero dell’economia e delle finanze (Mef), dal quale dipendono le Fiamme Gialle. L’uomo nel 2014 era stato condannato in via definitiva a cinque anni di reclusione per corruzione e altri reati nell’ambito del procedimento penale che aveva visto imputato, tra gli altri, anche l’imprenditore tortonese Giorgio Franzosi (per lui due anni con la condizionale). La sentenza della Corte di Cassazione, alla quale si erano rivolti i legali di Ottonelli, ha fatto avviare un altro processo, stavolta di fronte alla Corte dei conti di Torino. La Procura regionale lo scorso anno ha infatti citato l’ex maresciallo per ottenere il risarcimento del danno all’immagine cagionato al Mef.
Secondo quanto emerso durante il processo penale e sancito dalla Cassazione, tra l’autunno del 2007 e i primi mesi del 2008 Ottonelli si era appunto fatto corrompere dal Franzosi e da altri imprenditori accettando promesse di denaro e non solo, allo scopo di non svolgere accertamenti sulle loro imprese, che in questo modo non venivano sottoposte alle verifiche fiscali previste. La Procura della Corte dei conti ha quindi portato in giudizio, tra l’altro, una serie di assegni post datati, considerati la prova del fatto che Ottonelli aveva ricevuto, per gli scopi in questione, la somma di 15 mila euro. E’ il dato dal quale è stata ottenuta la cifra contestata dai magistrati contabili all’ex componente delle Fiamme Gialle a proposito del danno di immagine cagionato alla Guardia di Finanza, 30 mila euro, applicando il criterio del “doppio della utilitas percepita” . Ottenendo però di essere giudicato con il rito abbreviato, Ottonelli ha potuto pagare solo 15 mila euro per risarcire il ministero e la Gdf.