L’latro giorno alla palestra Talama di Arquata, in via Romanello, sono stati festeggiati i 106 anni di Vincenzina Proteo di Arquata, decana dei commercianti dell’Alessandrino.
“Nonna Vice” è molto popolare ad Arquata, dove vive insieme alla figlia Carla Montessoro e si può dire che gestisca ancora la storica merceria di via Libarna. La stessa signora Vincenzina, ancora oggi persona lucidissima e amabile conversatrice, del tutto autosufficiente, la aprì nel gennaio del 1959, insieme al marito Luigi Montessoro, di cui è rimasta vedova 9 anni fa, dopo oltre 60 anni di matrimonio.
La figlia, 3 nipoti, 7 pronipoti e soprattutto centinaia di concittadini, hanno applaudito “Nonna Vice” che per il paese rappresenta una vera e propria istituzione. Nata nel 1911, la gentile signora, infatti, ha direttamente gestito l’esercizio solo fino a circa 20 anni fa.
“Mia madre si alza al mattino verso le 10 – racconta la signora Carla – dà l’acqua alle piante, prepara il pranzo e apparecchia la tavola, in attesa che torni dal lavoro. Poi fa tutto il giorno all’uncinetto fin da ragazzina e legge molto. Sempre, tranne al sabato e alla domenica, quando compra i giornali e si riposa: “perché Gesù lo vuole”, dice sempre. Lava da sola e mette ad asciugare i propri capi. Viene ancora nella merceria, mi dà preziosi consigli e talvolta si intrattiene con me per fare una partitella a carte”-.
La merceria Montessoro – Proteo è il più vecchio negozio di Arquata, rimasto ininterrottamente in attività, grazie al ricambio generazionale. “Nonna Vice” è dunque una vera memoria storica e nel suo negozio sono esposte foto d’epoca che ritraggono personaggi e momenti di Arquata di un passato lontano quanto affascinante.
“La merceria Montessoro – Proteo è il più vecchio negozio di Arquata rimasto ininterrottamente in attività, grazie al ricambio generazionale – ha ricordato Vittorio Gifra, scrittore e storico di Arquata -. Tutti in paese vogliamo bene alla nostra “Vice” perché è veramente una memoria storica. Nel suo negozio ci sono ancora foto d’epoca che ritraggono personaggi di un passato lontano. In via Libarna, quando fu aperta la merceria passava una piccola linea ferroviaria che trasportava i mattoni della fornace delle Vaie ed era un punto vitalissimo grazie alle botteghe. Tanti personaggi venivano in villeggiatura dalle città. Uno dei più affezionati clienti della merceria era Ettore Nasturzio, grande allevatore che portò per primo il setter inglese in Italia”-.