I rifiuti post alluvione restano di fronte al cimitero: (per ora) non ci sono i soldi per smaltirli

Il Comune continua a battere cassa con la Regione: servono 98 mila euro. Albano ribadisce: “E' solo terra” ma non esibisce le analisi.

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L'ammasso di terra e rifiuti di fronte al cimitero di Gavi

Per il terzo anno, fra poco tempo fioriranno di nuovo i papaveri sul cumulo di terra ammassato durante l’alluvione nel piazzale di fronte al cimitero di Gavi.

I 7 mila metri cubi sono lì dall’autunno del 2014 quando fu necessario sbancare frane e smottamenti causate delle piogge cadute tra ottobre e novembre, che misero in ginocchio il territorio. Nell’enorme ammasso ci finì un po’ di tutto. Inizialmente, l’amministrazione comunale mise a disposizione la terra per i privati per un riutilizzo in agricoltura ma l’iniziativa venne stoppata dalla Provincia poiché, in base alla analisi eseguite dall’Arpa, furono rinvenuti rifiuti di vario genere, a cominciare da pezzi cemento e altro. L’Arpa chiese in particolare attenzione per la possibile presenza di amianto. Il cumulo venne classificato come “rifiuto speciale”. La richiesta iniziale fu di smaltire tutto il materiale nella discarica consortile di Novi Ligure con un costo esorbitante, circa 250 mila euro.

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La frana sulla strada della Lomellina caduta nel 2014

L’amministrazione comunale inizialmente rifiutò la tesi della Provincia, sostenendo di essere in possesso di analisi che stabilivano la “bontà” dei materiali, in realtà mai esibite, neppure al gruppo di minoranza Gavi futura, che presentò inutilmente una domanda di accesso agli atti. Di fronte all’evidenza, il Comune fu costretto a fare marcia indietro e propose allora alla Provincia un progetto per separare la terra riutilizzabile dai rifiuti, attraverso un maxi setaccio. Tutto approvato dopo alcune conferenze dei servizi, a inizio 2016, compreso il costo, 98 mila euro. Nelle casse comunali, a detta degli amministratori, questi soldi non ci sono così il Comune continua a battere cassa in Regione e in Provincia, trovando però, finora, sempre porte chiuse, anche perché la situazione finanziaria di questi due enti non è affatto florida.

Il vicesindaco di Gavi Nicoletta Albano

E’ una situazione vergognosa – ha detto in Consiglio comunale il vicesindaco Nicoletta Albano -. Hanno scaricato su di noi questo problema. Continuiamo a sperare nella Regione”. La maggioranza ha inserito anche quest’anno, a bilancio, la spesa di 98 mila euro, senza alcuna certezza di poter intervenire. “E’ stato un errore – ha detto il capogruppo di minoranza Mario Compareti – ammassare quei materiali in una piazza pubblica e probabilmente si doveva procedere a una separazione iniziale dei materiali. Sarebbe stato meglio affittare un terreno privato”. Albano ha replicato che il Comune “ha seguito le indicazioni della Provincia e dell’esercito, presente in quei giorni per l’alluvione. Noi abbiamo rispettato la legge ma ribadisco che è solo terra, come hanno stabilito le analisi in nostro possesso (le stesse tenute nel cassetto da due anni, ndr)”. Il cumulo, oltre a essere un problema di carattere ambientale che andrebbe risolto in poco tempo, toglie anche spazio alle auto, in un paese dove i parcheggi mancano da sempre.