Inaugurata la retrospettiva del pittore Luigi Podestà

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La Galleria Pagetto di Novi, ha celebrato l’altro giorno con l’inaugurazione di un’antologica, la carriera artistica di Luigi Podestà, uno dei maestri della pittura novese del ‘900.  Lo stile, incisivamente paesaggistico, ricorda i suoi ispiratori, Tosi e Rosai su tutti. Ma anche Sironi e Roualt. La mostra retrospettiva, organizzata dall’associazione “Novinterzapagina” a quasi 50 anni dalla morte di Podestà avvenuta in seguito a un incidente stradale, rimarrà aperta al pubblico sino al 20 dicembre e propone anche un catalogo generale delle opere edito da Epokè in vendita esclusiva in galleria.

Nato a Novi nel 1892, Podestà può essere considerato il pittore novese per eccellenza, sia perché visse la sua intera esistenza nella nostra città, sia perché qui colse le fonti prime di ispirazione della sua opera pittorica. Nella prima parte della sua vita Podestà lavorò principalmente come affreschista in diverse chiese e cappelle, perlopiù in Piemonte e Liguria. Fu dopo la morte della moglie, avvenuta nel 1944, che si ritirò a Novi e iniziò a lavorare completamente come pittore dei novesi.
Il fine di Podestà era raccontare i paesaggi trasmettendone emozioni. Si è sempre parlato della “Poesia di Podestà”, affermazione questa che testimonia la percezione nei lavori dell’artista di alcuni tratti propri della poesia, come l’immediatezza e l’universalità, che non sono mai segnale di limitatezza, ma rappresentano equilibrio.

L’abitazione-studio del pittore al civico 43 di via Gramsci (allora via del Collegio) divenne un punto di ritrovo, di discussione e di creazione per gli artisti novesi dell’epoca, un vero e proprio piccolo cenacolo dove si ritrovavano personaggi che facevano parte della cultura della città, tra cui Alberto Boschi, Beppe Levrero, Aldo Coscia, Agostino Remotti, Franco Contorbia.
Considerando il periodo storico che va dagli anni Sessanta in avanti, Podestà è l’artista che più di tutti è entrato nel cuore e nelle case dei novesi, anche perché i suoi quadri erano alla portata economica di chiunque. La centralità di Novi nella vita e nelle opere di Podestà è dimostrata anche nelle mostre che l’artista organizzò, tutte allestite in città o nei paesi limitrofi.

Non a caso le collezioni novesi si sono rivelate una miniera insospettata, con una copiosa presenza di quadri dell’autore, tanto che le 45 opere presenti in questa mostra retrospettiva sono perlopiù inedite perché provenienti da collezioni private. I dipinti in mostra rappresentano la poetica dell’artista attraverso i soggetti e i luoghi più significativi della sua pittura: i dintorni novesi, i paesaggi campagnoli e gli interni rustici, le nature morte.