Per non dimenticare: a Cantalupo Ligure, l’anniversario della battaglia

75 anni fa moriva, ucciso dai nazisti Fedor Poletaev, domenica 2 febbraio, le celebrazioni

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Il tempo tende a sbiadire ogni cosa ma, sono trascorsi 75 anni e la Val Borbera continua a ricordare onorando il  suo eroe Fedor Poletaev, il partigiano russo della Pinan Cichero che, partito da Kastino, un paese nella regione Russa di Rjazan, arriva, dopo molte tragiche vicissitudini, a concludere la propria vita in Val Borbera. Fedor, che qui tutti chiamano Fiodor, è morto durante la battaglia di Cantalupo, ucciso dai colpi di mitra sparati dai soldati di Hitler il 2 febbraio 1945, l’unica vittima di una della più cruente battaglie combattute in Val Borbera, durante la guerra di Resistenza, unico straniero cui è stata conferita la Medaglia d’oro al Valor Militare.

Quest’anno le celebrazioni si terranno il giorno esatto in cui cade l’anniversario;  domenica 2 febbraio a Cantalupo Ligure, alle 10.30, sarà deposta una corona al monumento dedicato a Fedor, eretto nel punto in cui si svolse la battaglia; da qui il corteo raggiungerà il palazzetto dello Sport dove alle 11.15 circa, il sindaco Pierluigi Debenedetti, incontrerà il governatore della Regione di Ryazan,  Nikolay Viktorovic Lyubimov; il Console della Federazione Russa di Milano Alexander Nurizade e il Console generale della Federazione Russa di Genova, Marat Pavlov; Gianfranco Baldi,  presidente della Provincia; Roberto Rossi e Massimo Bisca, rispettivamente presidente Anpi provinciale di Alessandria e di Genova; Carlo Scotti; vicepresidente Fivl.

Alle 11.30 si terrà l’orazione ufficiale affidata a Mara Scagni, presidente dell’Associazione Ry.Al.Ge  Al termine sarà proiettato il documentario: “La seconda vita del russo Fedor” del regista Evgeny Bezborodov.

Nel corso della manifestazione sarà disponibile in anteprima assoluta il libro “Gli italiani in Russia. Russi in Italia” di L. S. Morozova e N. V. Rostovtseva

La tomba a Staglieno

Chi è Fedor Poletaev? Soldato dell’Armata Rossa, nell’estate del 1942, nel corso di una battaglia viene ferito e fatto prigioniero dai nazisti. Trasferito da un campo di concentramento all’altro, nel 1944 viene internato in un campo nei pressi di Tortona, dopo pochi mesi, nell’estate del 1944, Fedor, insieme ad un gruppo di prigionieri, riesce a fuggire e a raggiungere la Val Borbera, dove si unisce ai  partigiani Partecipa a molte azioni contro i nazi-fascisti, fino alla battaglia del 2 febbraio 1945, quella di Cantalupo, quando una colonna tedesca ed un battaglione della famigerata “Turkestan”, composta da ex prigionieri sovietici, georgiani e mongoli,  forzano il blocco di Pertuso ed occupano Cantalupo Ligure. I partigiani della “Oreste” decidono il contrattacco, sebbene stremati dal freddo, dalle privazioni e dai continui scontri. Convergendo sul nemico lungo la strada, fuori dell’abitato che conduce al ponte di San Nazzaro, ingaggiano una battaglia per ore, nella neve alta sino alle ginocchia. Le sorti della battaglia sarebbero state terribili per i partigiani, se Fedor non avesse creato un diversivo, lanciandosi contro il nemico e intimandogli la resa in russo, lingua che i “mongoli”, conoscevano bene. Una raffica di mitra lo colpisce in pieno petto, ma il suo eroico gesto ha determinato il successo di quella battaglia. Al termine degli scontri, i nazisti subirono pesanti le perdite: 12 morti, 5 feriti, 41 prigionieri, oltre alla confisca di armi e munizioni. Poletaev, unico partigiano caduto in quella giornata è stato seppellito nel cimitero di Rocchetta e successivamente le sue ceneri sono state  trasferite al cimitero di Staglieno, nel Campo perenne dei Caduti della Libertà.*

Solo nel 1960 la Russia ha conosciuto la sua impresa.  Su decreto del Presidium del Soviet Supremo dell’URSS, il 26 dicembre 1962, al sergente dell’Armata Rossa Poletaev Fiodor Andrianovich è stato conferito il titolo postumo di Eroe dell’Unione Sovietica. Il 24 dicembre del 1970 nella città di Rjazan, nella via che tuttora porta il suo nome, gli è stato ufficialmente dedicato un monumento.

*Notizie storiche tratte da: Archivio Istituto Storico della Resistenza di Alessandria – Giambattista, Ponte Rotto ed. Colibrì, – Fondo sociale di F.A. Poletaev – Centro Ligure di Storia Sociale – Il ritratto e nonumento di Fedor Poletaev dal giornale Ogoniok – foto di repertorio: Massimo Sorlino)