Quanti soldi ha versato la Regione per l’Ipab Lercaro di Ovada? Lo chiede, con un’interrogazione rivolta all’assessore competente, il consigliere regionale Marco Grimaldi, esponente del gruppo Leu-Verdi in Consiglio regionale. Nel documento, depositato il 24 maggio, l’esponente di sinistra chiede chiarimenti sulla “grave situazione” della casa di riposo e ricorda: “Tra le informazioni contenute nella relazione sull’attività della Commissione Speciale di raccolta informazioni su Lercaro ci sarebbe una discrepanza tra i debiti reclamati dalla cooperativa di servizi che ereditato il credito detenuto da Policoop (azienda vincitrice del bando di gestione dell’Ipab del 201, ndr) con l’Ipab Lercaro, e quelli dichiarati dai vertici della casa di riposo: “nel primo caso – si legge – la cifra indicata sarebbe di 2.625.429,52 euro ma per l’Ente si tratterebbe di 2.234.140,52 euro; tenuto conto che, a prescindere dalla reale massa debitoria – dato che attualmente l’interrogante non è in grado di conoscere con certezza – appare chiaro che le cifre a cui si fa riferimento in merito alla situazione debitoria dell’Ente mettono in grande pericolo la stabilità dell’Ipab e la continuità nell’erogazione dei servizi che tale struttura necessita. Inoltre, nonostante quanto sopra espresso, risulta all’interrogante che tale continuità nelle prestazioni dei servizi non siano venuti mai meno: la società appaltante i servizi ha eseguito le prestazioni oggetto del contratto di appalto senza soluzione di continuità anche durante l’emergenza pandemica ancora in corso e all’interno delle criticità che hanno interessato moltissime RSA del territorio piemontese””.
Grimaldi ricorda inoltre quanto emerso a novembre durante la commissione speciale varata dal consiglio comunale, cioè che “un buco in bilancio dell’Ipab che ammonterebbe a oltre due milioni di euro”. Inoltre, non è mai stato presentato alcun vero piano di risanamento dell’Ipab Lercaro né da parte della Regione Piemonte, né dalle amministrazioni comunali interessate, né dagli esponenti nominati da esse dentro il Consiglio di amministrazione: “L’unico piano per ridurre il deficit, ipotizzato prima del Covid, era quello di aumentare gli ospiti fino alla capienza massima di 106 persone, ma per ora, a causa della pandemia ciò non è stato possibile. Inoltre, secondo quanto l’interrogante ha potuto appurare, la struttura ospitante l’Ipab Lercaro non sembra adeguata ad un ampliamento tale di posti letto. Infine, secondo quanto appreso dalla lettura dell’Ordine del Giorno del Comune di Ovada previsto per il 7 maggio scorso, la Cooperativa sociale Pro.Ges. (subentrata alla Policoop, ndr) avrebbe avviato un decreto ingiuntivo nei confronti dell’Ipab Lercaro. Tale decreto ingiuntivo seguirebbe quello che Pro.Ges fece nel 2017 per rientrare dei crediti maturati (circa 1milione 200mila euro) dalla Policoop verso l’Ipab Lercaro”. Il consigliere regionale chiede quindi alla Regione quale sia la reale situazione finanziaria dell’Ipab e a quanto ammontano i debiti dell’Ipab Lercaro nei confronti di terzi. Inoltre, a quanto ammontano le risorse pubbliche regionali – e se sono disponibili da parte dell’Assessorato anche quelle da parte di altri Enti – versate negli ultimi 5 anni per il funzionamento della casa di riposo. Grimaldi interroga anche per sapere “in quali condizioni siano le strutture che accolgono gli ospiti e i lavoratori e se vi siano, e quali siano nel dettaglio, progetti per la ristrutturazione del debito e per garantire la sostenibilità dell’Ente che nel 2016 registrava un disavanzo strutturale di euro 728.301, 27 – disavanzo certamente ancora non ripianato dato che nella Deliberazione della Giunta Regionale 8 maggio 2020, n. 4-1323 si legge che il mandato del nuovo commissario straordinario è anche quello di “completare e la definire gli appositi interventi organizzativi al fine di riequilibrare, sia da un punto di vista tecnico che finanziario, la situazione complessiva del presidio””.