La Sei Giorni Internazionale di enduro (Isde) inizierà il 30 agosto tra Val Curone, Val Grue e Valle Staffora. Gli organizzatori, cioè il Moto club Alfieri di Asti e il Moto club Pavia, hanno iniziato da tempo a promuovere l’evento, acquistando anche spazi sui quotidiani locali ma le associazioni aderenti al Forum Sentieri Vivi 4P continuano a sottolineare rischi e contraddizioni relativi all’evento che vedrà correre sui sentieri dell’Appennino centinaia di moto da cross fino a 4 settembre. Mercoledì 25 agosto, alle 11, terranno una conferenza stampa nella libreria Namastè di Tortona per ricordare, tra l’altro, come la notizia che l’ISDE 2020 si sarebbe svolto in Italia risale al 2018, “senza che il Motoclub Alfieri abbia prima consultato e condiviso la pianificazione dell’evento con gli enti interessati, cioè le regioni Lombardia e Piemonte, le province di Alessandria e Pavia, la Comunità Montana dell’Oltrepò e i sindaci dei comuni delle valli interessate”. L’evento è stato rinviato a quest’anno a causa del Covid e partire dal febbraio scorso le associazioni hanno inviato richieste di accesso agli atti agli enti coinvolti, hanno contattato le due Regioni ed i Prefetti interessati. “La gran parte di queste richieste non ha avuto riscontro – sostiene il Forum -. Un silenzio assordante, quasi come il rombo dei motori delle moto sui sentieri. Abbiamo quindi chiesto l’intervento dei difensori civici regionali e inviato una lettera al Ministro Cingolani e alla Commissione Ambiente dell’UE.
Alcune risposte, senz’altro tardive e non sempre esaustive, stanno arrivando. Tuttavia, alla data in cui scriviamo, 19 agosto, mancano ancora le necessarie autorizzazioni della Comunità Montana dell’Oltrepò e dei comuni lombardi che fanno parte dell’ente varzese e manca quindi anche la possibilità di conoscere i tracciati su cui la gara si disputerà in valle Staffora”. Solo alcuni Comuni alessandrini hanno risposto. “In base a quanto finora si è appreso, su cui meglio riferiremo in conferenza – sostiene il Forum -, e a fronte della situazione che si è creata, è cresciuta la forte preoccupazione delle associazioni per questo territorio e per l’evidente contraddizione tra la promozione di questi luoghi come spazio da fruire con mezzi motorizzati e gli importanti investimenti pubblici e privati profusi per lanciare nelle stesse valli una forma di turismo lento e consapevole”. Sulla vicenda è stata presentata anche un’interrogazione in Parlamento, rivolta ai ministri della Transizione ecologica e dell’Agricoltura.