Si ricorre alla cremazione anche sui resti già presenti al cimitero

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Sempre più persone scelgono la cremazione, dal 2011 in città se ne contano circa 40, più concentrate negli ultimi due anni, a fronte di circa 60 decessi all’anno. Questa pratica, per motivi intimi, di spazio e anche economici sta prendendo piede, agevolata dalla vicinanza dei templi crematori di Genova e Acqui Terme. La nuova tendenza si evince dalle richieste presentate dai cittadini agli uffici comunali, non solo in caso di decesso, ma anche per i resti già presenti al cimitero. I congiunti al momento del rinnovo delle concessioni vorrebbero optare per la cremazione, in modo da sistemare l’urna con le ceneri in un ossario, oppure disperderle in un luogo caro, o semplicemente custodirle a casa. Il consiglio comunale in attesa della prossima revisione del regolamento di Polizia mortuaria, ha subito introdotto due modifiche. “Sono necessarie per conservare la memoria e rispettare la volontà dei defunti”, ha sottolineato il sindaco Paolo Lantero. Alcune norme si rifanno ancora al Regio decreto, a cui si sono sovrapposte nuove norme del 1990 e del 2001. Viene cancellato il comma 2 dell’art. 45 dell’attuale regolamento, che consentiva la consegna delle urne di resti mortali già presenti al cimitero. Il 45 bis sarà modificato: la dispersione delle ceneri sarà autorizzata se si dimostrerà che era desiderio del defunto. Il comma 7, che prevede la dispersione delle ceneri già conservate al cimitero è cancellato. E’ un tema toccante, che divide e unisce al di là delle appartenenze. “Il rispetto della volontà del defunto è prioritaria”, sottolineano i consiglieri di opposizione Mauro Rasore ed Emilio Braini, anche se per la minoranza il problema è il cimitero, “uno dei più inaccessibili della zona”. Si astengono Giorgio Bricola e Assunta Boccaccio. “E’ passato un anno e mezzo da quando abbiamo presentato la mozione – ha detto Bricola – per adeguare l’orario di apertura alle esigenze della popolazione”. Vogliono il continuato come ad Acqui. “In questa stagione non serve aprire dalle 8 alle 18.30, prima delle 9 e dopo le 16,30, nessuno si reca al cimitero”. Inoltre chiedono misure di protezione. “Nei tre cimiteri della città e delle frazioni, tre necrofori e 5 cantonieri non bastano a vigilare”.