Le fonti dell’acquedotto di Sottovalle, a rischio con lo scavo del tunnel del Terzo valico, sono salve fino a fine novembre ma uno dei problemi da affrontare restano i costi di gestione della nuova condotta che dovrà sostituire quella esistente. Quest’ultima, costruita negli anni ’60, alimenta le case della frazione di Arquata Scrivia per caduta poichè le fonti sono sul monte Zuccaro, con costi minimi per il consorzio di Sottovalle. La nuova tubazione prende acqua vicino a Rigoroso e quindi necessita di pompe per alimentare il piccolo centro abitato, a un’altitudine più elevata, quindi con spese ingenti per l’energia elettrica. Chi si deve accollare questa spesa? Il consorzio di Sottovalle o il Cociv? “A breve – spiega il commissario di governo del Terzo valico, Iolanda Romano, in un comunicato – saranno perfezionate fra il consorzio di gestione dell’acquedotto, Cociv e Rfi le modalità di presa in carico e gestione del nuovo acquedotto, in considerazione soprattutto del fatto che le sorgenti da utilizzare – trovandosi a livello e non più in alto come nel caso dell’acquedotto attuale – comporteranno costi energetici per il pompaggio, da definire. A seguito di un tavolo indetto su proposta del Commissario per il Terzo Valico per trovare una soluzione condivisa alla questione, si sta valutando l’ipotesi che, una volta consegnato l’acquedotto al consorzio di gestione, per un primo periodo i costi di elettricità siano sostenuti direttamente da Cociv, così da valutare l’effettivo consumo energetico e su quella base predisporre poi la convenzione definitiva di lungo periodo”.

Il cantiere di Radimero di Arquata (foto dal sito terzovalico.it)

Sempre il commissario fa sapere che “oggi i lavori per il nuovo acquedotto, condotti sotto uno stretto monitoraggio da parte dell’Osservatorio Ambientale, sono sostanzialmente completati e le opere impiantistiche collaudate ed è quindi possibile in qualunque momento l’attivazione dell’acquedotto. Restano da completare alcune opere accessorie, come gli impianti per la gestione automatica, che comunque non ne impediscono in alcun modo il pieno utilizzo”. Interventi che potrebbero essere conclusi entro fine novembre quando, sempre a detta di Iolanda Romano, “la talpa meccanica Paola, partita dal cantiere del Terzo valico di Radimero, dovrebbe arrivare in zona dopo la ripresa dell’attività. Al momento si trova a 680 metri dalle sorgenti”. La talpa in questione è ferma da tempo: diverse le versioni sulle cause, dalla lite tra Comune e Cociv sulle vasche per l’amianto (poi risolta), alla carenza del numero di operai nel cantiere fino al tentativo di evitare di impattare le sorgenti di Sottovalle prima dell’ok definitivo all’acquedotto sotto tutti i punti di vista. La seconda talpa, Daniela, partita da Radimero è invece a 3 km da Sottovalle. “A inizio giugno – fa sapere il commissario – ha iniziato le attività l’impresa Toto Costruzioni Generali e Seli Overseas, risultata aggiudicataria del relativo bando di gara. In base al programma lavori, sono stati immediatamente ripresi gli scavi sul tunnel binario pari, cioè il tratto più lungo da scavare e che richiede quindi tempi maggiori, in quanto la Tbm Daniela a oggi ha avanzato solo per circa 620 metri. Dopo la messa a regime del cantiere, presumibilmente a settembre, riprenderà lo scavo anche del tunnel binario dispari, dove la Tbm Paola ha già realizzato un tratto di circa 3,2 km”.