“Teatro da mangiare?” recitazione e cibo per un San Valentino inusuale

Venerdì 14 febbraio alla Proloco di Arquata Scrivia

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ph: Stefano Vaja

Un intenso spettacolo teatrale seguito da un dopo-teatro con ottimo cibo. Questo potrebbe essere il classico programma di un San Valentino convenzionale. Ma che dire se teatro e cibo si uniscono in un unico tempo e luogo? E’ quanto accadrà ad Arquata Scrivia venerdì 14 febbraio alle21, dove, la compagnia Teatro delle Ariette propone il suoTeatro da mangiare?”. Uno spettacolo originale, sia per la location, infatti non si svolge, come di consueto, sul palco del teatro della Juta, ma nel salone della Proloco in Piazza della Libertà perché, durante il Teatro da mangiare? si mangia davvero. Attorno ad un grande tavolo attori e spettatori si ritrovano a condividere il tempo di un pranzo o di una cena, e succede qualcosa che non siamo in grado di spiegare. Si compie un rito così profondamente umano da catapultarci nel cuore del nostro presente, nell’attimo assoluto del “qui e ora”, senza mediazione, nell’evidente e disarmante verità delle nostre vite.

“Teatro da mangiare?” ha debuttato nel 2000 a Volterrateatro e, in un quarto di secolo si è comportato come un vero e proprio organismo vivente crescendo, maturando e arricchendosi dell’esperienza di oltre 800 repliche in giro per l’Italia e l’Europa. I protagonisti di questa catarsi teatral-culinaria sono gli autori Paola Berselli e Stefano Pasquini che recitano insieme a Maurizio Ferraresi. La compagnia ha formato la sua azienda agricola nel 1989 e, sin dall’esordio negli spettacoli si mangiano le cose che vengono coltivate e trasformate nella loro azienda agricola.

Per prenotazioni: 345.0604219; [email protected]

Lo spettacolo è inserito nella stagione del Teatro della Juta 2024-25, realizzata in collaborazione con Piemonte dal Vivo nell’ambito del progetto Corto Circuito.

 Hanno detto dello spettacolo:

Certo, lo spettacolo è un esperimento e dà furiosamente voglia di andare a vedere quello che succede nella loro valle dei sogni”.                      Brigitte Salino, Le Monde 2000

Il tutto raccontato con una genuinità tanto autentica da fare male: perché fra verdure biologiche e pane cotto al forno si ha quasi l’impressione di toccare quella terra di nessuno dei sentimenti che attraversa chiunque”.                Claudio Cumani, Il Resto del Carlino 2001