La ristrutturazione del Cinema Teatro Comunale era prevista nel 2017 con una spesa di 350 mila euro, finanziata al 25 per cento con contributo regionale, ma lo stanziamento è stato spostato al 2018, fra delusioni e polemiche. Il consiglio comunale con i voti della maggioranza ha approvato la terza variazione nel bilancio di previsione, rinviando al prossimo anno anche l’alienazione del l’ex stazione in piazza Castello.
Infatti il precedente bando di gara con base d’asta di 323 mila euro è andato deserto e nei prossimi giorni sarà pubblicato il nuovo avviso pubblico con una riduzione del 10 per cento del valore, pari a 290.700 euro per incoraggiare nuovi compratori. “La mancata vendita fa slittare di un anno la ristrutturazione del teatro, che forse non avverrà in questo mandato, visto che la valutazione è comunque esosa rispetto alla crisi e ci stiamo avviando al quarto bilancio”, dice l’oppositore Giorgio Bricola. Il problema non è solo il mancato provento ma il rischio di degrado. “Una vendita per una ristrutturazione non funziona, si cambi strategia”, suggerisce il consigliere Mauro Rasore. L’assessore al bilancio Giacomo Pastorino ha sottolineato che la vendita dell’ex stazione e la ristrutturazione del teatro non sono direttamente collegate.
Di fatto non c’è la liquidità per procedere, altri lavori hanno avuto la priorità. Il comunale in via Martiri della Libertà è chiuso dal 2012, quando il gestore cessò l’attività. All’interno della struttura è regolarmente aperto il Circolo Ricreativo Ovadese con il bar, che è uno dei principali punti di aggregazione della città. La sede alternativa per teatro e cinema è lo Splendor in via Buffa. La bella struttura è più piccola del Comunale e di proprietà della parrocchia. “Con la moda delle nuove sale e la crisi negli ultimi tempi c’era poca gente al comunale – raccontano alcuni appassionati – i gestori avevano fatto investimenti , dagli arredi ai servizi, nuovo impianto audio e riscaldamento, ma bisognava adeguare i requisiti di sicurezza del palco. Se le associazioni si fossero fatte carico della gestione, la spesa sarebbe stata minima, perché chiudere e riaprire in Italia vuol dire fare i lavori da zero“.
Per ripartire il Comune inizialmente doveva spendere 70 mila euro. Considerando un restyling più ampio con interventi sul palco e in alcune parti della sale la previsione è salita a 220 mila euro. Nel bilancio di previsione 2017 il costo della ristrutturazione è lievitato a 350 mila euro e non è stata l’unica sorpresa. Il cinema teatro non sarà più sala di proiezione. “Abbiamo insistito in Regione, ma la scelta del teatro esclude quella del cinema: è uno dei nuovi parametri inseriti nel bando di finanziamento, di cui non si può fare a meno”, ha già spiegato l’assessore alla Cultura, Roberta Pareto.