Gipsoteca Aghemo 2

S’inaugura sabato prossimo, 19 maggio, alle 17,30, nel nuovo laboratorio didattico della Pinacoteca “il Divisionismo”, in via Calcinara, una gipsoteca con le opere dello scultore torinese Luigi Aghemo.

L’idea di trasferire al museo della Fondazione Cassa di Risparmio di Tortona l’intero patrimonio artistico Aghemo, curato da Graziella e Riccardo Dotti, dal palazzo settecentesco di via Silvio Pellico, a Pinerolo, dove si trovavano lo studio e i materiali dell’artista, è nata da una necessità.Gipsoteca Aghemo

Il palazzo era stato messo in vendita e bisognava trovare una nuova collocazione alle sculture, ma nel territorio di origine non è stato possibile. La soluzione l’ha trovata un appassionato d’arte pinerolese, amico della famiglia Dotti, che alcuni anni fa ha visitato la Pinacoteca, si è innamorato di come lavora la Fondazione e li ha messi in contatto.

La Pinacoteca stava ristrutturando lo spazio in via Calcinara per realizzare un laboratorio didattico per le scuole del territorio, che ben si prestava a ricevere il materiale. Così nel giro di pochi mesi tutto il fondo – circa 800 pezzi fra bozzetti, disegni, quadri e oltre 100 fra opere a cesello e sculture -, è stato trasferito e collocato, dando vita alla Gipsoteca.

Gipsoteca AghemoAlcuni materiali sono stati catalogati e conservati, ma la maggior parte è esposta. Fra le opere che si potranno ammirare da sabato 19 maggio, anche un busto del senatore Giovanni Agnelli, nonno dell’omonimo avvocato della Fiat.

L’inaugurazione sarà alle 17,30, con l’animazione teatrale di Donata Boggio Sola e Giorgio Boccassi e l’intervento critico di Cinzia Tesio.

 

BIOGRAFIA

Luigi Aghemo nasce a Torino il 20 dicembre 1884 e rimane orfano di padre all’età di 3 anni. A 15 si trasferisce a Parigi da uno zio immigrato e lavora nello studio del cesellatore Stiewnard, maturando esperienze anche presso primari orefici parigini, mentre frequenta l’Istituto di Belle Arti Boullè (disegno, pittura e scultura). Torna a Torino nel 1905, poco più che ventenne, e lavora con Edoardo Rubino che lo introduce nel mondo degli atelier degli artisti del tempo. Nel 1912 viene girato a Torino il celebre film colossal «Cabiria» di Giovanni Pastrone e Aghemo collabora ai monumentali scenari in cartapesta di Cartagine. Torna a Parigi con la moglie nel 1939, allestendo uno studio in Rue de Dames, vive la vita parigina, incontra Pablo Picasso e Giovanni Boldini. Poi torna a Torino da dove non potrà più ripartire per la guerra che gli farà perdere tutte le opere che aveva lasciato a Parigi. Nel ‘52 i coniugi si stabiliscono a Pinerolo, nel pensionato casa di riposo Jacopo Bernardi, dove all’ultimo piano viene allestito uno studio che diverrà presto una vera scuola d’arte. Nel ‘62 gli viene conferita l’onorificenza di Cavaliere della Repubblica per meriti artistici. Alla morte della moglie, Aghemo continua la sua attività nello studio di via Silvio Pellico, a Pinerolo, presso la famiglia Dotti, dove si era trasferito lasciando la casa di riposo, che lo ospiterà fino alla sua morte, avvenuta il 19 settembre 1976.