“Se non raggiungeremo i 100 abbonamenti raccolti, non ci sarà più possibile partecipare agli incontri con la Regione Liguria e Trenitalia/Rfi. Verrebbe a mancare qualsiasi interlocutore per la linea Genova-Acqui Terme”. Con un appello ai viaggiatori il presidente del Comitato Difesa Trasporti Valli Stura ed Orba, Fabio Ottonello ha rilanciato la sfida del 2017: “Per migliorare i servizi, bisogna affermare il dialogo “. La Regione Liguria sta per adottare un regolamento che prevede determinati requisiti, per essere una controparte accreditata a partecipare al tavolo tecnico sui trasporti. Tra questi criteri più restrittivi, c’è la necessità per i comitati/associazioni di pendolari di raccogliere copia di almeno 100 abbonamenti dai propri sostenitori iscritti. “Così potremo continuare ad operare e portare i problemi della linea e dei suoi viaggiatori al cospetto delle istituzioni pubbliche e di Rfi– dice Ottonello – chiediamo il vostro aiuto, inviando copia del vostro abbonamento mensile o annuale in qualsiasi formato, pdf o immagine al seguente indirizzo [email protected], indicando se possibile nel testo della mail nome, cognome, data di nascita e numero abbonamento”.
Al fine di dare la più ampia partecipazione da parte di tutti i soggetti coinvolti gestione e tutela dell’utenza del trasporto pubblico regionale, il Tavolo tecnico è composto dall’assessore regionale ai trasporti o suo delegato, da nove membri designati dalle Associazioni iscritte all’albo regionale dei consumatori, da due membri designati da ciascuna Associazione/Comitato dei pendolari, formalmente riconosciute e costituite.
All’incontro di gennaio la Regione ha rifiutato il ripristino di una coppia di treni al pomeriggio, che avrebbe rimediato alle principali problematiche sorte con l’introduzione dell’orario cadenzato. L’altra proposta di modifica degli orari delle partenze mattutine è al vaglio della Regione. Accanto ai pendolari sono schierati i sindaci, che il 3 febbraio a Ovada si sono riuniti per sollecitare soluzioni. Il 2017 è iniziato in salita con gli aumenti sulle tariffe e l’elenco di nuovi disagi, come il malfunzionamento del riscaldamento sui treni, la chiusura parziale della biglietteria di Ovada, lo stato di abbandono delle piccole stazioni. “Dove non c’è personale, abbiamo chiesto l’inserimento di un tabellone, anche un vecchio tubo catodico andrebbe bene, purché sia in grado di visualizzare arrivi, ritardi e partenze. Sono altre priorità tuttora senza risposta”, conclude Ottonello.