Ricostituito ufficialmente, dopo un iter durato circa un anno, il Bacino imbrifero montano (Bim) dello Scrivia. Ne fanno parte 23 Comuni tra Novese, Val Borbera e Tortonese (Arquata Scrivia, Carezzano, Sant’Agata Fossili, Sardigliano, Casasco, Brignano Frascata, Castellania, Costa Vescovato, Avolasca, Garbagna, Dernice, Stazzano, Borghetto Borbera, Vignole Borbera, Grondona, Cantalupo Ligure, Rocchetta Ligure, Albera Ligure, Roccaforte Ligure, Cabella Ligure, Fraconalto, Mongiardino Ligure e Carrega Ligure) e l’obiettivo è riscuotere i cosiddetti sovracanoni, quote che i titolari di centraline e invasi idroelettrici devono versare, oltre ai fondi previsti per i Comuni che ospitano gli impianti, con potenza superiore ai 220 kW. Il Bim in questione era stato fondato nel 1959 e con esso il consorzio di Comuni. La sede era stata individuata nel municipio di Arquata Scrivia ma tutto è rimasto congelato: da allora nessuna attività né, ovviamente nessuna riscossione, quando, soprattutto negli ultimi decenni, le centraline idroelettriche sono diventate numerose. L’altro giorno si è svolta ad Arquata la prima seduta del Consiglio del Bim.

Il torrente Scrivia

Presidente è stato nominato Andrea Romanello, ingegnere nominato dall’amministrazione arquatese; i consiglieri sono Maria Grazia Dotti (Mongiardino Ligure), Diego Camatti (sindaco di Sant’Agata Fossili), Silvia Gualtieri (Grondona) e Giuseppe Teti (sindaco di Vignole). Il primo atto è stata l’approvazione del nuovo statuto. Erano presenti anche esponenti della Federbim, che, come sottolineano dal Comune di Arquata, “vanno ringraziati per il loro contributo”.  “Il Bim Scrivia del versante ligure – spiega l’assessore arquatese Stefania Pezzan – ha già avviato la riscossione dei canoni, che sarà suddivisa con il nostro Bacino imbrifero montano, e altrettanto faremo noi non appena sarà attivata la tesoreria”. Sul versante ligure, dove il Bim è attivo da un decennio, ci sono alcune dighe. I titolari delle centraline ovviamente non saranno contenti. Arquata è da qualche tempo in lite con la Varinella Srl, società titolare della centralina idroelettrica attiva lungo lo Scrivia, nei pressi del ponte per Varinella e la Valle Spinti. Per l’amministrazione arquatese sono dovuti sia i canoni rivieraschi e i sovracanoni riferiti proprio al Bim degli ultimi cinque anni. Per la Varinella srl questi ultimi sono dovuti solo a partire dal 2017, quando a detta della società sarebbe stato costituito il Bim. Invece, il bacino c’è dal 1959, sottolinea il Comune.