Ultimi giorni per presentare le domande per i buoni spesa finanziati dallo Stato. I 144.685 euro erogati per il mese di aprile sono in via di esaurimento: fino al 23 aprile sono stati erogati 127.272 euro per 335 domande già evase su un totale di circa 500 presentate.

«Devo ringraziare gli uffici comunali che sono riusciti nei tempi brevi richiesti da una misura emergenziale ed urgente come questa, a svolgere una notevole e complessa mole di lavoro – dice il sindaco Federico Chiodi -. Come sapevamo, questa forma di aiuto era limitata dalle risorse a disposizione, per questo abbiamo deciso fissare al 30 aprile il termine per la presentazione delle domande. Dal 4 maggio dovrebbe iniziare la cosiddetta fase 2 e ci aspettiamo che il Governo metta in campo nuove risorse per il mese di maggio, coerentemente con quelle che saranno le nuove disposizioni che entreranno eventualmente in vigore. Il Comune di Tortona grazie alla generosità dei tanti tortonesi che hanno effettuato donazioni tramite il Mercato della Solidarietà e le collette alimentari, sarà comunque in grado di proseguire, anche nelle prossime settimane, con il servizio di Spesa solidale».

Il progetto di sostegno alle famiglie in difficoltà a causa dell’emergenza coronavirus è stato avviato dall’ultima settimana di marzo attraverso la consegna di buoni spesa e la gestione delle “spese solidali”.

Per i buoni spesa è stato pubblicato un bando al quale hanno risposto i 10 supermercati di Tortona: la somma è stata quindi ripartita in 10 parti. La disponibilità dei market ha consentito di coprire tutto il territorio comunale, dando la possibilità anche a chi non ha l’automobile di fare la spesa: a ogni richiedente infatti sono stati distribuiti i buoni del market più vicino a casa.

«Gli interessati hanno presentato un modulo di autocertificazione – spiegano dal Comune – nel quale venivano richiesti, oltre alle generalità e ai contatti, la composizione del nucleo familiare, la situazione prima dell’emergenza sanitaria, la presenza di situazioni di disabilità o invalidità in famiglia, la sospensione del lavoro a causa del blocco delle attività produttive, l’eventuale presenza di sostegni economici pubblici (come il reddito di cittadinanza), gli importi a titolo di canoni di locazione oppure di rate di mutuo, le proprietà immobiliari ecc.».

Tutti questi elementi hanno permesso di elaborare, coerentemente con gli indirizzi Anci e del coordinamento degli enti gestori dei Servizi sociali a livello regionale, i requisiti per l’assegnazione dei buoni e gli importi effettivamente erogati. Prima sono stati rilevati i bisogni dei nuclei familiari che hanno subìto il danno maggiore dal blocco delle attività produttive oppure coloro che hanno avuto in famiglia un componente colpito dal virus con conseguente perdita di reddito. Coloro che percepiscono provvidenze pubbliche sono stati messi in subordine così come coloro che hanno richiesto il sostegno Inps per le attività autonome.

Gli importi dei buoni spesa, sono stati fissati, su indicazione dell’Anci, secondo una tabella settimanale che prevede: 50 euro per il primo componente adulto, 30 per il secondo, 25 per i minori.

Inoltre, da venerdì 6 marzo è attivo Spesa Anziani (e persone in quarantena), il servizio di spesa e consegna per le persone impossibilitate ad uscire. Nei casi di quarantena o positività le consegne avvengono in sicurezza per gli operatori, con i necessari dispositivi di protezione individuale e senza il pagamento per evitare di maneggiare denaro contaminato. Nei casi di necessità, viene anticipata la somma richiesta a valere sui fondi del Mercato della Solidarietà.

Sulla base di questo modello, è stato poi esteso dalla fine di marzo a tutti coloro che hanno subito danni economici e problematiche sociali dal blocco delle attività.

Per tre fine settimana è stata organizzata una raccolta straordinaria di generi alimentari da destinare alle situazioni più critiche, o di bassa soglia, non direttamente connesse con l’emergenza sanitaria. Sono stati raccolti generi anche attraverso donazioni da attività commerciali. Complessivamente sono stati realizzati 515 pacchi alimentari, distribuiti alle famiglie in stato di bisogno.

La grande solidarietà dimostrata dalla città ha consentito di sostenere numerosi nuclei, circa 110, residenti in altre località del Tortonese, selezionati attraverso le sinergie con il Cisa e i sindaci dei Comuni. Oltre 40 i volontari coinvolti fra Servizio civile, Protezione civile e Associazione Cucchi.