E’ finita male, venerdì mattina, la festa di fine anno scolastico degli studenti del liceo Peano di Tortona. Ragazzi di altre scuole (in base alle testimonianze raccolte, erano studenti del Marconi, del Ciofs e persino di istituti di Alessandria) li hanno attesi all’uscita e hanno iniziato a lanciare oggetti, fumogeni e petardi. E’ solo grazie al comportamento esemplare dei ragazzi del liceo, che non hanno reagito, se la situazione non è sfociata in rissa e i danni alle persone, per lo più contusioni e distorsioni, non sono stati gravi (nella foto un gruppo di studenti di quinta, pronti per la tradizionale sfilata, prima che scoppiasse il caos).
Ecco il racconto dell’accaduto che i docenti del Peano hanno scritto in una lettera ai giornali.
«Come è da tradizione, l’ultimo giorno di scuola le nostre classi presentano il loro addio al liceo: ogni quinta organizza un gruppo folkloristico/goliardico con musiche e balli, e sfila davanti ai compagni, docenti e dirigente nel cortile della scuola. Anche oggi, dopo le premiazioni e le borse di studio attribuite per le eccellenze nei diversi ambiti disciplinari, i vari gruppi talvolta reinterpretando opere letterarie classiche o temi quali la politica, la società, i videogiochi, i romanzi famosi, si sono e ci hanno divertiti in un giocoso spirito che ha comunque rispettato le regole e osservato le indicazioni fornite dalla dirigenza.
Tutto si è svolto con ordine ed educata allegria, fino a quando i nostri studenti sono usciti dai cancelli del liceo, oltre i quali hanno trovato, ad attenderli, un numero imprecisato, ma non sparuto, di ragazzi, armati di bottiglie piene di acqua mischiata ad altre sostanze non ben definite, bottiglie di sugo di pomodoro, fumogeni, petardi, uova e sassi, che altro scopo non avevano se non di creare disordine, compiendo pericolosi atti di vandalismo. Quella che era iniziata come una festa, è rapidamente degenerata in un tentativo di evitare pesanti oggetti, fumo irritante e petardi lanciati alla cieca.
Gli insegnanti e il dirigente erano sulla strada, davanti ai ragazzi, a cercare di arginare il caos e a rimandare dentro i più piccoli e i disabili.
La polizia municipale, presente dall’inizio della manifestazione, ha potuto fare poco. La volante dei carabinieri, chiamata immediatamente dal dirigente, purtroppo è arrivata a cose avvenute.
Per fortuna i danni alle persone non sono stati gravi, a parte qualche contusione, occhi arrossati dal fumo e molto spavento per i petardi che scoppiavano vicino ai piedi. Il muro esterno del liceo, appena rifatto, porterà i segni dell’accaduto fino a nuova imbiancatura.
I nostri studenti del Peano non hanno reagito, evitando così conseguenze molto più gravi, hanno ripulito e raccolto immondizie e bottiglie vuote, hanno collaborato con dirigenza e forze dell’ordine ma, come una di loro ha affermato in lacrime, hanno avuto il loro ultimo giorno da liceali rovinato irrimediabilmente dalla stupidità e dal vandalismo gratuito e nessuno lo potrà loro mai restituire».
«Non era una ragazzata – dice Greta Palmazio, 5^ A linguistico -, quei ragazzi si sono organizzati per fare male e in alcuni momenti ci siamo sentiti in pericolo. Il nostro rappresentante di Istituto cercava di farli ragionare ma loro gli versavano l’acqua addosso per umiliarlo. La cosa grave è che per quanto ci siamo impegnati perchè la festa riuscisse bene – e le sfilate erano davvero ben fatte – tutto è stato rovinato da una ignoranza di fondo che fa pensare».
«Non ce l’aspettavamo così – dice Chiara Mogliazza del Movimento Studenti Azione Cattolica -. Hanno agito in questo modo solo per il gusto di rovinare una bella festa che loro non hanno nelle loro scuole. Si sono comportati in modo disdicevole anche contro gli insegnanti che cercavano di fermarli».
«Abbiamo aspettato per cinque anni la giornata di oggi – dice Martino Gandi, direttore di Agorà, il giornale del Peano -. Dal momento in cui vedi arrivare quel gavettone in prima liceo non vedi l’ora di essere tu a poterne lanciare uno, un giorno. Non vedi l’ora di sfilare con i tuoi compagni nel tentativo di essere la classe più stupefacente. È un bel momento, goliardico e tradizionale, per esorcizzare un poco il tremore provocato dalla fine di un pezzettino di strada percorso insieme ad amici e professori.
Eppure oggi abbiamo dovuto cercare di evitare disastri ponendoci tra quelle che sembravano due fazioni di facinorosi, anziché festeggiare.
Abbiamo sempre accettato le battute e anche un po’ di acqua nel corso degli anni passati. Ma questa volta, con uova, bottiglie di salsa, sassi e petardi, avete passato il segno. Mi rivolgo ai compagni del Marconi certo che non tutti erano fomentatori di questa situazione che oltre a rovinare la nostra festa ha avuto momenti di grande pericolosità. Certamente si sarebbe evitata non venendo su al Peano.
È stato davvero un dispiacere che ci abbiate rovinato un momento tanto atteso. Personalmente provavo anche un po’ di rabbia nel vedere ragazzini anche molto piccoli perseverare nell’azione violenta incuranti della presenza di professori, anche loro scherniti e bagnati, e delle forze dell’ordine giunte sul luogo.
Eppure le sfilate sono andate bene e ogni classe ha dato prova di grande fantasia e impegno. La soddisfazione più grande però è stata vedere dopo tutto ciò, nonostante l’amarezza, i ragazzi del liceo tentare di pulire con un sorriso sulle labbra dove anche e soprattutto altri avevano sporcato».
I disordini sono proseguiti in alcune strade della città, dove, a quanto pare, oltre a muri e marciapiedi imbrattati di farina, schiuma da barba e quant’altro, ci sono stati anche vetri rotti e altri danni.
Faccio il Peano, ma non sono d’accordo. Dall’articolo, a parte un breve accenno all’inizio, sembra che sia stato solo il Marconi a comportarsi in quel modo e a me non sembra. C’erano altre scuole oltre a loro. Quindi penso che sarebbe bello se emergessero anche queste “altre scuole” invece che “svalutare” (meritatmente eh) solo sul Marconi.