Silvano d'Orba, l'area della ex Sapsa Bedding durante la battaglia per evitare la chiusura e i licenziamenti
Silvano d'Orba

Domani 5 luglio, dopo due rinvii, verrà proclamata la dichiarazione di fallimento della Sapsa Bedding di Silvano d’Orba, l’azienda leader nella produzione di materassi. L’udienza per l’apertura della procedura di fallimento mette fine al calvario iniziato 8 anni fa, con vari cambiamenti nell’asse societario.

La situazione è peggiorata negli ultimi due anni con la crisi di liquidità della casa madre Cauval in Francia. Nel 2016, quando una committente, Ibb, è entrata a far parte della società ed ha presentato un piano di rilancio, gli oltre 100 lavoratori dell’Ovadese e della Valle Stura hanno sperato nella riassunzione, ma gli obiettivi sono stati disattesi. “Il piano previsto nella procedura concorsuale prevedeva nuove strategie di vendita e l’esplorazione di altri mercati come la Cina, ma non è decollato, quindi si va in fallimento”, spiega Roberto Marengo Femca Cisl. Ibb da mesi nel reparto del materasso tradizionale occupa pochi dipendenti per poche ore al mese.

Alla proclamazione del fallimento sarà interrotta la cassa integrazione, scatterà la procedura Naspi, ex Mobilità. Il marchio si estinguerà, ma forse un ramo d’attività vivrà. “Ibb presenterà una proposta di affitto di un altro settore dello stabilimento per continuare la produzione in lattice, che si tradurrebbe nella riassunzione di alcuni lavoratori – spiega Marengo della Femca Cisl – se in futuro Ibb facesse altre assunzioni, dovrebbe attingere fra gli ex dipendenti Sapsa”. Nei giorni scorsi si è impegnata a pagare le ore di giugno, evitando lo sciopero ad oltranza per i circa 80 lavoratori rimasti.