Capanne di Marcarolo
Sulle Orme della fiera di Sant’Isidoro a Capanne di Marcarolo questa mattina ha preso il via la XVI Fiera del bestiame delle antiche razze locali. Alle 15 messa nella chiesa di Capanne di Marcarolo, alle 16 presentazione e premiazione dei migliori soggetti delle razze di bestiame in esposizione.Nell’ambito della Fiera saranno attivi i ristoranti di Capanne di Marcarolo, la Trattoria degli Olmi e il Rifugio dei Foi, oltre ai punti di ristoro organizzati appositamente per la manifestazione.
Lungo la strada provinciale delle Capanne di Marcarolo, dalla Chiesa delle Capanne fino a località Foi, sono allestiti numerosi stand con prodotti locali, prodotti biologici, artigianato, attrezzatura agricola e tempo libero.
L’Ente di Gestione delle Aree Protette dell’Appennino Piemontese e l’Ecomuseo di Cascina Moglioni, in collaborazione con il Settore Gestione Proprietà Forestali e Vivaistiche della Regione Piemonte i Comuni e le Unioni Montane locali organizzano la manifestazione per promuovere le razze bovine e le razze locali in pericolo di abbandono. Alla “fiera regionale specializzata” parteciperanno 30 allevatori con i bovini della razza Montagnina (Tortonese – Varzese – Cabellotta) e bovini razza Cabannina che popolavano l’appennino e oggi sono in pericolo di abbandono. Ci saranno altri animali a rischio di estinzione come gli asini di razza Crociata dell’Amiata, i cavalli da tiro, buoi e muli da lavoro, le capre di Roccaverano e le orobiche. Inoltre si potranno ammirare lescamosciate dell Alpi, le pecore Suffolk e Bergamasche, animali da cortile diventati rari come il coniglio grigio di Carmagnola, le gallina di Saluzzo e d’Ancona, la bionda piemontese.
“L’edizione di quest’anno sarà inoltre caratterizzata dalle numerose dimostrazioni di lavoro, convinti che anche il recupero dei tradizionali lavori agricoli a trazione animale non sia per nulla anacronistico ma possa invece essere una valida prospettiva di sviluppo di attività economiche rurali rispettose dell’Ambiente e della dignità di quegli animali che per tanti anni hanno condiviso la vita di fatica e duro lavoro dei contadini”, anticipa l’organizzatore Lorenzo Vay.